Mezzomonte, fattoria alternativa L'uomo che sussurra agli alpaca

di Tiziano Dalprà

Giuliano Mittempergher, ex assessore comunale, è molto conosciuto sugli Altipiani cimbri. Ha uno sguardo profondo, una forte determinazione nelle cose che sogna, progetta e gestisce. Fin da sempre ha manifestato un'innata passione per gli animali, per l'ambiente, per il suo borgo natio.
Una visione aperta la sua, solidarietà, aiuto al prossimo, amore per la natura sono fattori fondanti del suo vivere. Ora a Mezzomonte ha portato due splendidi maschietti di alpaca, Charly e Berry, che hanno otto mesi: uno è bianco e l'altro è nero, corrono liberi come le aquile nel cielo dello Scanuppia.
In questa terra di mezzo, appoggiata al Rosspach, esiste questo piccolo ranch di Giuliano, dove ognuno è libero di andare, dove i bambini possono arrivare per giocare con gli animali.

«Sono felice quando vedo le persone che giocano con gli animali», borbotta mentre porta l'acqua ai due piccoli alpaca.

Gli alpaca, camelidi originari delle Ande peruviane, sono animali docili, semplici, umili e bellissimi. Nei loro occhi si legge la tenerezza, nel loro muso la dolcezza, sono straordinariamente di compagnia e come tutti gli animali spesso insegnano all'uomo le formule magiche della vita.
«Ho fatto un recinto vicino a casa per poter socializzare con loro, ora sono diventati come dei cagnolini, mi riconoscono come leader ed ascoltano i miei ordini, seguono la mia asina bianca e quando usciamo per delle escursioni sul territorio ci rincorrono e partecipano in modo attivo al trekking», evidenzia Giuliano.

In questa oasi a dirigere l'orchestra della fattoria di Orwell c'è un'asina bianca, Arabella, il suo incedere è signorile, altolocato, è lei che detta i ritmi della giornata. Vicino come damigelle d'onore due pecore, Priscilla e Mariluna, che alle volte si fermano a bere alla fontana ed osservano il popolo degli sciatori che in coda sale sull'altopiano. Le oche sono un po' anarchiche, sonnecchiano e fanno la guardia. Il gruppo è guidato dall'asina bianca Arabella (eccezionale nei suoi movimenti sempre studiati, sempre calcolati con somma intelligenza), Charly e Berry.
Dall'Oro (il cognome d'origine della famiglia), osservano ogni cosa, le rocce, i fiori, gli alberi, spesso giocano come due bambini, si nascondono e poi riappaiono, il bianco ed il nero insieme nella bellezza di un ambiente incontaminato, duro, ma straordinariamente vero come quello della valle del Rosspach.

Giuliano fuma la pipa, seduto in fronte alla sua piccola fattoria. «Mi rilasso dallo stress quotidiano, tra gli animali trovo la serenità e rimetto in ordine i miei pensieri».

La lana degli alpaca è sette volte più calda di quella di una pecora: molto più resistente e anallergica, perché priva di lanolina.
Charly e Berry possono essere impiegati in attività ludico-ricreative e pet therapy.

Esistono due razze di alpaca: la razza Huacaya e la razza Suri, le femmine danno alla luce un solo piccolo all'anno perché il loro periodo di gestazione è di circa 11 mesi e mezzo. In Sudamerica la loro lana pregiata, è utilizzata per tessere coperte e ponchos. Gli alpaca vengono tosati in primavera, una femmina produce circa due chili e mezzo di lana, mentre un alpaca maschio può arrivare a produrre anche 4 chili di lana all'anno, lana che non infeltrisce e non dà allergie e può assumere ben 22 colorazioni naturali diverse.

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