«Terra Aria Acqua», progetto con Biodistretto e Muse che valorizza la biodiversità

Ci lavorano da tempo e, ora, è arrivato il momento di presentare il progetto. Che per la città di Trento è una primizia, un esperimento di innovazione culturale, oltre che colturale-paesaggististico. Il momento opportuno è la Giornata della biodiversità che viene celebrata oggi, 22 maggio. Ed il progetto in questione coltivato da tempo si chiama "Terra Aria Acqua". Protagonista è il Biodistretto, che lo finanzia, anche con il supporto del Comune di Trento che ne cura la regia.

Il progetto è ambizioso perché intende monitorare gli aspetti ecologici e la loro influenza sulla biodiversità (insetti, uccelli, anfibi, etc.) allo scopo di attribuire un valore agli ambiti territoriali studiati. Non una valutazione fine a se stessa, a mero scopo scientifico. Si tratta infatti di legare lo studio ai nuovi percorsi del bio previsti dal Comune di Trento. Un valore aggiunto è l'alleanza che l'associazione culturale Biodistretto di Trento, presieduta da Giuliano Micheletti , ha costruito attorno al progetto, coinvolgendo il Muse, per il supporto scientifico, l'attività di monitoraggio e di divulgazione, sotto il coordinamento di Paolo Pedrini , la Fondazione Mach, la Fondazione museo storico del Trentino, l'Ecomuseo dell'Argentario.

Il campo di ricerca e azione è rappresentato dagli ambiti del Biodistretto: colline avisiane - Calisio; collina di Martignano - Cognola; ambito urbano di Fontanasanta - Laste; ambito periurbano da Gocciadoro a Gabbiolo; il fondovalle della collina ovest, zona Ische - Romagnano - Margone. Quando si parla di Biodistretto si guarda alle aziende coinvolte, che co-finanziano il progetto e si apriranno all'attività scientifica di monitoraggio della biodiversità: Cantina sociale di Trento Le Meridiane, Sft-Società frutticoltori Trento, Cantine Ferrari, Cantina La Vis e Valle di Cembra, Cantina Aldeno, Azienda agricola Foradori, Azienda agricola Francesco Moser, Azienda bio Maso Martis e Azienda agricola Maso Cantanghel .

Il progetto durerà tre anni. L'obiettivo è anche il coinvolgimento dei residenti attraverso progetto di Citizen Science per favorire la raccolta di segnalazioni occasionali e identificare i caratteri che incrociano l'estetica di un paesaggio con la qualità ecologica, come gli ambienti marginali, le zone umide, gli alberi isolati, i muri a secco.

Le aziende agricole ne potranno ricavare strumenti per il miglioramento ambientale dei loro terreni (casette nido, bug-hotel e bat-box) e linee guida per la gestione sostenibile degli appezzamenti, approccio da estendere anche alle aree verdi, non agricole, della città. Ma "Terra-Aria-Acqua" vuole essere anche un esperimento di economia circolare su scala locale: le strutture a supporto della biodiversità agricola sarannno realizzate nei laboratori della cooperativa sociale Progetto 92, per altro già coinvolta nella realizzazione di prodotti per il marchio "Muse Social Store". Si è detto di un progetto culturale ambizioso, perché l'intento è di porre le basi per costruire un sistema moderno ed efficace di gestione e tutela attiva del paesaggio agricolo urbano, a costo zero per l'amministrazione, per potenziarne il servizio ecosistemico (estetico e culturale) attraverso interventi migliorativi (hotel per insetti, casette nido, pozzo d'acqua) e buone pratiche agricole. Nei sei ambiti oggetto di ricerca, già dalle prossime settimane saranno avviate le prime attività di coinvolgimento e i rilevamenti per la caratterizzazione ambientale della aziende agricole coinvolte. Saranno in concreto gli aspetti dedicati alle specie più iconiche dei paesaggi rurali, come le rondini, gli insetti impollinatori e gli anfibi.

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