Vendevano cuccioli di meticcio sfruttando Vip e calciatori Testimonial involontari Totti Pellegrini e Nainggolan

C’è chi ha sborsato 2.300 euro per comprare un bulldog dal manto blu-grigio e dagli occhi chiari perché identico alla cucciola ‘Vanessa’ della campionessa del nuoto Federica Pellegrini, altri ne hanno pagati anche 3.500 per piccoli di bulldog francese spacciati come variante rara ma in realtà semplici meticci. Una frode, almeno secondo l’accusa, che faceva leva sulla promozione di vip e calciatori, testimonial involontari come la Pellegrini ma anche Totti e Nainggolan, che venivano immortalati in foto alla consegna degli animali o solo mentre si intrattenevano con loro.

A delineare il quadro è la Procura di Ravenna che ha fatto scattare il sequestro preventivo di alcune pagine web legate all’attività commerciale ‘I cuccioli di Carlotta’, società slovacca che per gli inquirenti ha sede in un capannone abbandonato. Il provvedimento emesso dal Gip di Ravenna è stato confermato dal Tribunale della città romagnola che ha rigettato la richiesta di riesame delle due persone indagate per frode commerciale in concorso: un 35enne di Roma e la convivente, una coetanea slovacca.

Determinante, secondo l’accusa, il ruolo pubblicitario involontario avuto da vip e calciatori, le cui foto ma anche video coi cuccioli in braccio, erano pubblicate su sito e account social sequestrati. Tra i vip-testimonial involontari nelle foto figurano anche i calciatori Sorensen, Pussetto, Zaza, la famiglia Mihajlovic e i cantanti Emma e Ignazio Boschetto del Volo. Nainggolan è stato anche sentito dagli inquirenti, ai quali ha riferito di una proposta: la pubblicazione di una sua foto con cucciolo in cambio di un esemplare. Pure l’ex capitano della Roma Totti era stato fotografato con cucciolo, in quel caso senza consegna di animali.

La competenza sul caso si è radicata su Ravenna perché proprio la prima delle vendite contestate è avvenuta a Cervia il 13 novembre 2018. Altri casi sono stati collocati a Malborghetto-Valbruna (Udine). Secondo i post pubblicati, dal primo gennaio al 6 ottobre 2019, la società era riuscita a consegnare 127 cuccioli di cui 114 in Italia. Le indagini dei carabinieri Forestali di Ravenna e del nucleo investigativo Soarda di Roma con la collaborazione della squadra mobile ravennate, hanno portato finora al sequestro di cinque cuccioli e di tre vetture presumibilmente usate per il loro trasporto.

I bulldog spacciati come «rari» non appartenevano in realtà a nessuna variante di pregio ma erano meticci perché secondo gli inquirenti le caratteristiche sponsorizzate non risultano riconosciute dallo standard internazionale della razza. Secondo gli investigatori, i cuccioli venivano comprati tutto l’anno da una rete di allevatori in Slovacchia, dotati di microchip non riconducibile a nessun Paese e corredati di documentazione ritenuta fraudolenta. Sono in corso tra l’altro anche verifiche su eventuali danni alla salute dei cani causati da possibili manipolazioni genetiche necessarie per ottenere i colori esotici.

comments powered by Disqus