La Lav contro la Provincia: «Inadeguata M49 è un lottatore per la libertà ora va lasciato libero per sempre»

«La nuova fuga di M49 dimostra chiaramente l’incompatibilità della vita di un orso all’interno della struttura del Casteller, M49 è un lottatore per la libertà, è un animale selvatico che non può essere segregato in un recinto, e ora deve essere lasciato in pace, libero di vivere la sua vita, nel completo rispetto delle sue esigenze etologiche!». Con queste parole la LAV si schiera ancora una volta a favore della libertà di M49, un orso che, è bene ricordare, non ha mai fatto del male a nessuno, ma si è limitato solamente a procurarsi del cibo dove lo ha trovato a disposizione.

«A settembre - ricordano gli animalisti - si aprirà il procedimento per l’uccisione dell’orsa KJ2 contro l’ex presidente della Provincia di Trento e il dirigente del Servizio Foreste, rinviati a processo perché si sarebbero potute adottare soluzioni alternative all’uccisione. Ora M49 è costantemente monitorato con il radiocollare, si è quindi realizzata una delle misure alternative previste dal Pacobace per il suo caso, motivo in più per lasciarlo libero. Libero per sempre!».

Intanto l'Oipa diffida Fugatti. «Il presidente dela Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, fa sapere che l’orso M49 è di nuovo scappato dal recinto del Centro Faunistico di Casteller. La prova dell’incapacità dell’Amministrazione provinciale di gestire la reintroduzione dell’orso in Trentino. Diffidiamo il presidente Fugatti dall’emanare una nuova ordinanza di abbattimento, così come ha fatto per l’orsa JJ4, abbattimento sospeso dal Tar» dichiara il presidente dell’Oipa Italia, Massimo Comparotto.

«Speriamo non costringa noi e le altre associazioni a una nuova battaglia legale per la difesa della vita di un animale che prima si è voluto reintrodurre a forza in un territorio da cui era naturalmente scomparso e cui poi si dà la caccia».

Per l’Oipa l’ennesima fuga di M49 da Casteller dimostra la sofferenza che questo giovane esemplare nato libero sta provando Ricordiamo che il Pacobace (Piano di azione interregionale per la conservazione  dell’orso bruno sulle Alpi centro orientali ) prevede all’articolo 3 la possibilità, in caso di orso “problematico” (sempre se M49 sia da considerare tale) di procedere con azioni preventive come, per esempio, la cattura con rilascio  allo scopo di spostamento in zona idonea e non per forza, come invece fatto dalla Provincia autonoma di Trento, la cattura per captivazione permanente.

Intanto, però, Coldiretti si preoccupa delle stalle. Occorre garantire la sicurezza dei cittadini, dei turisti e degli allevamenti messi in pericolo dalla nuova evasione dell’orso M49, autore in Trentino di ripetute incursioni in baite, rifugi malghe e allevamenti con l’uccisione di mucche, pecore e cavalli. È quanto afferma la Coldiretti, in merito alla fuga dell’animale che ha divelto la rete di ferro del recinto di Casteller in cui era rinchiuso.

L’orso M49 era stato catturato nell’aprile scorso dopo essere stato protagonista di 44 attacchi con l’uccisione di 40 animali tra mucche, cavalli, pecore e galline, ricorda la Coldiretti, un caso che rappresenta la punta dell’iceberg di una situazione fuori controllo. La resistenza di chi lavora e vive sul territorio, denuncia Coldiretti, è ormai al limite considerato che in Trentino ci sono almeno altri 81 orsi, ma in circolazione ci sono pure 13 branchi di lupi o ibridi. Un grave rischio per l’incolumità delle persone ma anche per le attività economiche, dall’agricoltura al turismo. Da qui la necessità di misure di contenimento, evidenzia Coldiretti, per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie presenti sul territorio per tutelare la biodiversità e il paesaggio.

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