Gli orsi non vanno in letargo: in Val di Non un esemplare preso a pallettoni di gomma dalla Forestale per allontanarlo

Il Servizio Fauna della provincia conferma - nel suo report di dicembre - quello che era già evidente: ci sono numerosi orsi, soprattutto giovani maschi, che non sono andati in letargo.

Scrive il report “Grandi carnivori”: «Nel mese in oggetto la grande maggioranza degli orsi si trova in ibernazione. Tuttavia, come spesso accade anche in altre popolazioni di orsi bruni del sud dell’Europa, anche quest’anno alcuni orsi sono rimasti in attività nonostante le abbondanti precipitazioni nevose, favoriti dalla notevole presenza di faggiola, il seme del faggio che, in alcuni casi, cercano anche sulla pianta (nella foto, un esemplare giovane).

In particolare, a dicembre sono risultati essere ancora parzialmente attivi almeno tre nuclei famigliari composti da femmine con piccoli dell’anno (uno in Brenta meridionale, due in Val di Sole), un orso singolo in Val Daone, uno in destra Val di Sole, un altro in sinistra Val di Non, e, soprattutto, un orso subadulto - potrebbe trattarsi sempre di quest’ultimo, piuttosto confidente – che in Destra Anaunia ha causato diversi danni su composter e pollai a Tuenno e predato un vitello, ferendone altri tre a Flavon.

In orario notturno, l’animale è stato avvistato sia nel centro abitato di Tuenno che in quello di Flavon. Per due notti consecutive l’orso è tornato sul sito della predazione di Flavon, dove ha trovato ad attenderlo le unità cinofile del Corpo Forestale Trentino che, in entrambi i casi, hanno sottoposto il plantigrado a intense azioni di dissuasione mediante pallettoni in gomma e cani da orso.

Nella seconda metà di dicembre si sono poi registrati alcuni danni da orso su apiari in sinistra Val di Sole ed all’imbocco della Val di Rabbi; tali incursioni sono state favorite dalla presenza di tanta neve al suolo, che ha reso pressoché inefficaci le recinzioni elettrificate presenti. Sia per quanto riguarda gli episodi nonesi che quelli solandri, sono in corso analisi genetiche dei campioni prelevati sui siti di danno per stabilire l’identità dell’orso, o degli orsi, responsabili.

Riguardo al lupo si registra un solo evento di danno su bestiame domestico, con cinque pecore in Primiero, sfuggite in precedenza alla custodia del proprietario, di cui una è stata predata e altre quattro risultano disperse. Come di consueto per il periodo sono numerose, invece, le segnalazioni riferite a piste su neve e predazioni su ungulati selvatici. Si registrano anche alcuni avvistamenti. Come già accaduto tre volte in novembre, due lupi sono stati investiti e uccisi anche nel mese in oggetto: il 19 dicembre una lupa, probabilmente in dispersione e in fase di attraversamento notturno della Val d’Adige, è stata investita e rinvenuta morta sui binari della ferrovia in piana Rotaliana, cento metri a valle della stazione di Mezzocorona. Il 25 dicembre un lupo maschio è stato investito e ucciso da un autoveicolo tra Romallo e Cloz, in Val di Non.

Nel 2020 i lupi rinvenuti morti in Trentino, tutti per politraumi da investimento stradale, ammontano dunque a sette, a conferma della rapida fase di ricolonizzazione del territorio provinciale, e alpino in generale, da parte della specie.

Infine, due dati riguardanti la lince: piste su neve di B132, maschio di 14 anni nato in Svizzera e migrato spontaneamente in Trentino nel 2008, sono state rinvenute da personale di Custodia forestale il 3 dicembre in Val Lorina (sinistra orografica della val Ampola) ed il 19 dicembre in loc. Stigolo (destra orografica della val Ampola).

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