A Buenos Aires scoppia la guerra delle discoteche

La vita notturna di Buenos Aires - una delle caratteristiche che più attrae i turisti verso la capitale argentina - è ormai a rischio, dopo che un magistrato ha proibito «qualsiasi esercizio commerciale di ballo, con musica dal vivo o registrata» nella città, una decisione che ha già scatenato polemiche furibonde.

La mossa del giudice Roberto Gallardo è arrivata come reazione alla tragedia dello scorso 15 aprile, quando 5 ragazzi morirono dopo aver assunto droghe sintetiche mentre assistevano all'edizione argentina di Time Warp, un noto festival di musica elettronica di origine tedesca.

Il magistrato ha sottolineato che manterrà la proibizione finchè le autorità di Buenos Aires non avranno stabilito la regolamentazione che si applica a questi raduni, chiarito i criteri necessari per ottenere licenze per locali da ballo e definito i protocolli di controllo e di azione di ispettori e agenti della polizia comunale.

La decisione, però, non piace a nessuno: i proprietari di locali da ballo - dalle discoteche alla moda alle mitiche «milongas» dove ballano il tango i cinquantenni - hanno assicurato che non intendono rispettarla, mentre le autorità della capitale hanno annunciato che faranno ricorso contro quella che definiscono «una stupidaggine».

Sui social network si moltiplicano le critiche e gli scherzi sulla «abolizione delle discoteche»: alcuni invitano a ballare in salotto con la musica a tutto volume e le finestre aperte, e c'è perfino chi promette che si incatenerà davanti al suo locale preferito.

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