Alice: «Bello riscoprire il calore della famiglia»

di Giorgio Lacchin

Dove sei, Alice?  «A casa. C'è il prato davanti a me. Dietro la casa, invece, il bosco». Il paese delle meraviglie«Anghebeni, il mio paesino. In Vallarsa».
Alice Rachele Arlanch ha 24 anni e studia Giurisprudenza. Nel 2017 è stata eletta Miss Italia ma sembra un tempo così lontano quando la senti parlare: lei così pacata, riflessiva. Prudente. Sferzante, però, quando serve. 
Anghebeni, quanti abitanti?
«Un centinaio. A 600 metri d'altezza, nel verde. Ho un grande giardino e le Piccole Dolomiti sullo sfondo. Vivo con papà, mamma e mio fratello. Lui è più piccolo di me: ha 22 anni».
Pensavamo che dopo il titolo di Miss Italia non avresti più vissuto qui.
«Invece sono rimasta».
E oggi, in questa emergenza, come si svolge la tua giornata?
«Mi sveglio con calma, alle 8, non alle 5 come quando vado all'università».
Giurisprudenza, giusto?
«Ultimo anno, a Trento. L'obiettivo è finire "in corso"».
Ce la farai?
«Dopo il titolo del 2017 non ho frequentato per un anno: gli impegni erano troppi. Ma negli ultimi due anni ho recuperato e in questi giorni studio molto». 
Gli esami, prima o poi, torneranno.
«Sto preparando Diritto processuale amministrativo. Dovrebbe essere a metà aprile».
Sarà dura...
«Infatti».
Lo sposteranno più avanti.
«Può essere. E se non studio mi alleno».
Cioè?
«Corpo libero. In camera o sul terrazzo. Prima frequentavo una palestra ma ovviamente ora non posso, così ho creato un circuito di esercizi».
Un circuito?
«Un esercizio in fila all'altro».
Okay.
«Solitamente li faccio insieme a un'amica, in videochiamata».
Bello!
«Intanto chiacchieriamo».
Amica di qui?
«Di Valle San Felice. Una compagna delle superiori. La mia migliore amica».
Lo stesso paesino di quando nessuno ti conosceva, la stessa amica del cuore. E il fidanzato?
«Lo stesso».
Però!
«Andrea, roveretano. Siamo insieme da 5 anni».
Andrea studia?
«Economia e management, alla Bocconi, a Milano».
Chiusa la parentesi. Ma tu, Alice, ti alleni perché ti piace o per lavoro?
«Tutt'e due. Ho lavori per i quali l'immagine, in qualche modo, conta - un programma tivù per la Rai in collaborazione con la Federazione degli sport invernali - ma principalmente lo faccio perché mi rilassa e mi ricarica mentalmente. È un modo per sfogare lo stress della giornata».
Cosa ti manca della vita normale?
«La libertà di andare in giro. Ero abituata a stare pochissimo a casa: uscivo presto per l'università, poi l'allenamento e gli altri impegni. Così tornavo alle otto di sera. A casa dormivo e basta, praticamente».
Ti sembrerà strano, allora.
«All'inizio ho faticato ad abituarmi».
E adesso?
«Sto apprezzando la routine quotidiana, la tranquillità nel fare le cose, lo stare in famiglia. Certe volte facciamo gli esercizi tutti insieme, oppure giochiamo a carte o con i giochi da tavolo».
Hai mai pensato: io non ce la faccio a stare chiusa in casa tutto questo tempo!, io scoppio!
«I primi giorni sì, ma ora non mi manca niente. Non potrei andare avanti così per sempre, ovviamente, ma intanto va bene».
Ti è capitato di avere paura in queste settimane?
«Quando guardo il telegiornale o leggo i giornali. Paura non tanto di prendere il virus ma perché nonostante molta gente stia male ce n'è altrettanta - anzi, di più - che non si rende conto della situazione». 
Questo fa paura.
«L'ignoranza di chi pensa tanto a me non càpita! perché io sono giovane! E allora vanno a correre... escono... tutte cose che aggravano la situazione. L'ignoranza e l'arroganza: questo mi spaventa. Ricordiamoci che siamo tra Veneto e Lombardia, due focolai, e l'errore più grande sarebbe di sottovalutare il problema. Ma non possiamo farlo: lo dobbiamo ai medici e agli infermieri che rischiano per noi». 
In fondo ci viene chiesto di stare a casa, mica chissà cosa.
«Le persone non sono più abituate a stare con i propri cari. Io l'ho riscoperto e lo vedo come un valore aggiunto».
La prima cosa che farai quando diranno uscite! l'emergenza è finita!
«Andrò a trovare Andrea. Mi manca molto! Poi le mie amiche: un aperitivo con loro. E l'università». 
La vita prima dell'emergenza.
«Non tornerà da un giorno all'altro, però. Ci vorrà del tempo».
Aspetteremo.
«Aspetteremo».
E poi? Cosa vedi nel tuo futuro?
«La domanda più difficile».
Tenuta per ultima.
«Ho studiato per una carriera in ambito giuridico...».
...poi sei diventata Miss Italia...
«...e si è aperto un altro mondo, di cui ho apprezzato molti aspetti. La conduzione televisiva, ad esempio: mi piace davvero perché posso essere io, non devo recitare». 
Puoi esprimere te stessa.
«Ho bisogno di essere me stessa, sempre. Non ho studiato recitazione. La prima cosa, comunque, è la laurea, poi si vedrà».

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