Alpinismo patrimonio Unesco: è l'arte di scalare le montagne Messner: «Molto contento»

La Commissione speciale dell’organizzazione dell’Onu ha iscritto nella lista dei beni immateriali dell’Unesco l’alpinismo, definito come «l’arte di scalare le montagne e le pareti rocciose, grazie a capacità fisiche, tecniche e intellettuali». Il riconoscimento è avvenuto in occasione della Giornata internazionale della Montagna.

Iniziato nove anni fa, il percorso di candidatura è stato sostenuto in maniera sinergica da Italia, Francia e Svizzera (con il coordinamento dei Comuni di Courmayeur e di Chamonix).

«Non possiamo che essere felici per questo prestigioso riconoscimento di un’attività nata tra le nostre montagne - commenta l’Assessore all’Ambiente della Valle d’Aosta, Albert Chatrian - e che fa parte della cultura e delle tradizioni valdostane».

Soddisfazione viene espressa anche da Reinhold Messner ma con dei distinguo: «Sono molto contento che l’alpinismo sia stato riconosciuto come bene immateriale dell’Unesco, ma occorre definire di quale alpinismo si tratta. Di quello che sarà presente alle Olimpiadi di Tokyo attraverso le gare di arrampicata? Questo è sport. Delle salite su piste già preparate da altri per arrivare sulla cima dell’Everest o del Monte Bianco? Questo è turismo. Ecco, nella mia vita io ho fatto qualcosa di diverso. Secondo me va considerato l’alpinismo tradizionale, quello che va dal 1786 con la prima salita del Monte Bianco ad oggi, che è un fatto culturale, un approccio con la montagna. Questo è un bene che va messo sotto tutela».

Reinhold Messner, uomo ad aver scalato tutte le 14 montagne più alte della Terra, aggiunge: «Personalmente sento la responsabilità di salvare la narrativa dell’alpinismo tradizionale, di raccontarlo affinchè non si perda. Nei prossimi anni della mia vita ho deciso di prendere quest’impegno».

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