Nuovi impianti? Grazie, no la Provincia non autorizza lo sci in Val Melago

Immaginatevi la Giunta provinciale che esprime parere negativo a un nuovo collegamento di impianti sciistici, dopo aver affidato parte della valutazione all’Università. No, non è la Provincia di Trento, ma quella di Bolzano che, su proposta dell’assessora Maria Hochgruber Kuenzer, ha respinto il progetto per il collegamento sciistico tra Melago e il ghiacciaio della Kaunertal. Si tratta di un intervento integrativo alla zona sciistica Vallelunga nel Comune di Curon Venosta per il collegamento sciistico con la zona sciistica Kaunertal, in Austria. L’intervento era stato chiesto dalla società gestrice degli impianti Oberländer Gletscherbahn.

In particolare il Comitato ambientale, dopo una valutazione complessiva del sito interessato dall’intervento, ha stilato un parere negativo. La val di Melago, una valle laterale della Vallelunga, è un’area intatta dal punto di vista naturale, è stato stabilito. Situata a quota 1.900 metri, presenta zone originarie caratteristiche connotate da innumerevoli piccoli habitat dall’elevato grado di biodiversità. Tra le specie presenti ve ne sono alcune poste sotto tutela a livello internazionale (come accade anche nelle aree Sic del Trentino, ad esempio Pinzolo o San Martino di Castrozza).

«Il territorio altoatesino si distingue per la varietà e l’unicità, soprattutto per quanto attiene i paesaggi naturali» fa presente l’assessora Hochgruber Kuenzer che sostiene: «Abbiamo il compito e la responsabilità di preservare questa varietà che è stata forgiata dai nostri antenati».

E le «ricadute» socio-economiche? Le valutazioni sugli aspetti socio-economici dell’intervento, sono state espresse dagli esperti della commissione con il supporto scientifico della Libera Università di Bolzano, Centro di competenza turismo e mobilità, non riconoscono una ricaduta socio-economica apprezzabile sull’intera regione dell’Alta Val Venosta.

La completezza di questo parere ai fini della valutazione da parte della Giunta provinciale è stato confermato anche dall’Avvocatura della Provincia. È ammesso, secondo l’assessora Hochgruber Kuenzer, che vi siano pareri contrastanti in merito allo sviluppo economico in Vallelunga e in Alta val Venosta e afferma: «Proprio la situazione attuale induce alla riflessione e mostra che la natura intatta può costituire una preziosa risorsa per lo sviluppo futuro». Insomma: a Bolzano il Covid ha insegnato che si può (si deve?) cambiare strada.

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