Bondone, aria di vacanza tra grigliate e due ruote

di Daniele Benfanti

Il Bondone montagna amata dai trentini doc? Ad agosto no. Sulla montagna di Trento, ieri, seconda domenica d'agosto e week-end d'ingresso della settimana ferragostana, i trentini forse erano in vacanza, ma non sulla loro montagna preferita. Al loro posto, nuovi trentini, trentini acquisiti e turisti.

La nostra ricognizione comincia sui tornanti che salgono da Sopramonte a Candriai. Nei pratoni le griglie sono già in funzione alle dieci del mattino. Le famiglie e i gruppi sono arrivati qui all'ora della colazione per accaparrarsi i fuochi sui cui grigliare la carne e sfuggire all'afa della città. Intorno a una griglia armeggia Antonio, 29 anni, origini dominicane, residente a Gardolo: «Carne alla griglia e anche banane alla brace» snocciola, esponendo il menù. Che soddisferà la fame di una ventina di persone: «Siamo tutti della stessa famiglia. Non parenti. Proprio familiari. Dai nonni ai nipoti. Siamo dominicani e abitiamo a Gardolo. Io conosco bene queste zone perché faccio le pulizie negli uffici postali dei paesi qui vicino. Non facciamo grandi vacanze e la domenica qui per noi è libertà. Per l'autunno siamo preoccupati, come tutti, che torni il Coronavirus». Gli fa eco, entusiasta del Bondone, qualche metro più in là, sempre alle prese con la carbonella, Giovanni, origini lucane. «Siamo due coppie, una con bambini. Venire qui la domenica è a costo zero. È una bella montagna. Faccio il gruista e in edilizia si sente la crisi. Quest'anno è la prima uscita qui all'aperto. Siamo in pieno relax».

I nuovi limiti di velocità sui tornanti del Bondone non sembrano troppo rispettati dai motociclisti. Velocità e rombo dei motori non mancano e qualche residente e operatore turistico allarga le braccia: «Serve cambiare cultura. Anche gli autovelox non dissuadono molto». I controlli della polizia locale e delle altre forze dell'ordine, ieri non sono mancati sui tre versanti dell'Alpe di Trento. Due coppie di motociclisti con scooterone si godono il panorama da una piazzola. Sono Domenico, Nadia, Lucia, Alcide (come il nonno), tra i 55 e i 60. Arrivano dalla pianura bresciana: «Siamo saliti dalla Gardesana occidentale e al pomeriggio torniamo dalla Val di Ledro e dalla Valsabbia» spiega Domenico. «Ci fermiamo a mangiare a Vason, abbiamo prenotato. Strade bellissime. Quest'anno non facciamo vacanze in nave o aereo. Ma uscite in moto quasi ogni week-end. C'è paura dei contagi».
Dalle moto alle bici. Il Bondone resta una meta ambita dagli appassionati. Come quattro giovani che incontriamo su un tornante del Norge. Bici semi-agonistiche e un assortimento internazionale. Tutti under 30. Pauline è francese di Parigi, Marie Luise olandese, Tom inglese (ingegnere alla Ferrari) e Andrea, veterinario di Sassuolo. Vivono e lavorano tutti nella zona di Modena. «Pernottiamo in un B&b di Vezzano. Uniamo le salite in bici a un tuffo nei laghi del Trentino. Abbiamo la guida alle cento salite più belle d'Italia in bicicletta e spesso veniamo in Trentino. Qui sul Bondone c'è poco traffico e si sta bene. Facciamo un'uscita ogni week-end».

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