Due giugno con gita al lago per molti trentini Il virologo Pizzato: in acqua non si rischia il contagio Ma fuori serve attenzione su distanze e droplet

di Zenone Sovilla

La Festa della Repubblica è stata per molti l'occasione di tornare sulle spiagge dei laghi del Trentino. Un assaggio della riapertura degli spostamenti interregionali, con la possibilità di fare una capatina anche al mare. E per chi viene da fuori regione, di riscoprire le bellezze dei laghi di montagna, dal Garda alle Dolomiti.

Nella foto di questo pomeriggio, un prato sul lago di Levico dove si sono sistemate molte persone per alcune ore di relax, con attenzione al distanziamento fisico (non altrettanta, si direbbe a prima vista, per l'uso della mascherina).

La buona notizia per chi ha tanta voglia di tornare a fare il bagno al lago o al mare viene dagli esperti: immergersi nella stessa acqua, distanziati di qualche metro, non aumenta i rischi di contagio da nuovo coronavirus.

«Anche in un contesto balneare sono i contatti umani la via infettiva principale che va tenuta sotto controllo», spiega il virologo Massimo Pizzato del Cibio (il dipartimento di biologia del’università di Trento).

Anche sulla spiaggia, dunque, dove anche il sole è un alleato anti-virus sulle varie superfici, ciò che ci deve realmente preoccupare sono le fonti dirette di goccioline respiratorie (che nell’ipotesi peggire potrebbero veicolare il virus).

In acqua, invece, il coronavirus non ha vita facile, la carica infettiva in sostanza si diluisce e finisce per scomparire, diluita nel liquido e magari indebolita anche dal sale marino.

«Bisogna tenere presente - spiega Pizzato - la labilità del virus, perché ha la caratteristica di essere “enveloped”, cioè ricoperto da una membrana lipidica poco stabile: l’azione dell’acqua va a modificarne l’equilibrio inibendo in sostanza il potenziale infettivo. Dunque, l’ambiente acquatico ci può lasciare piuttosto tranquilli per quanto riguarda i rischi di trasmissione epidemica. Bisogna, tuttavia, monitorare e rendere compatibili con la prevenzione igienico-sanitaria tutte le altre fasi della presenza di gruppi di persone nelle aree turistiche, così come altrove».

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