Se il tuo microbioma sta bene, stai bene anche tu: ecco perché la salute è una questione di intestino

C’è un forte collegamento del microbioma intestinale con la dieta sana e con la salute cardiometabolica. Ogni persona, infatti, ha un microbioma altamente personalizzato e risponde in modo diverso al cibo e al controllo dei valori come glicemia, colesterolo e trigliceridi nel sangue. Lo ha evidenziato uno studio, coordinato dal Cibio dell’Università di Trento, pubblicato sulla rivista «Nature Medicine».

Cos'é il microbioma? Il microbioma è l’insieme di batteri che «abitano» stabilmente il nostro organismo, in particolare l’intestino con una concentrazione molto alta nel colon. Senza questa colonia di microrganismi (in un individuo adulto il microbioma può pesare fino a un chilo e mezzo, e il numero di microrganismi è circa 10 volte superiore al numero di cellule che costituiscono l’intero corpo umano.) sarebbe impossibile sopravvivere: ad esempio, non cui sarebbe possibile assimilare i nutrienti del cibo, né a digerirlo.

Il microbioma umano è quindi formato da batteri che vivono in simbiosi con le cellule umane e di tutti i loro geni. Nell’uomo si trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi, rappresentati in prevalenza da batteri e in misura inferiore da funghi e virus.

La microflora intestinale è costituita da circa 100.000 miliardi di batteri con più di 400 specie batteriche presenti. La colonizzazione del tratto gastrointestinale ha inizio con la nascita e continua con l’avanzare dell’età fino a formare una microflora caratteristica di ciascun individuo.

Lo studio rientra in un campo di indagine che il Laboratorio di Metagenomica computazionale nel Dipartimento Cibio di Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’ateneo di Trento ha intrapreso per approfondire la correlazione tra microbioma, dieta e salute metabolica e si è avvalso in maniera determinante di nuovi strumenti informatici che sono stati sviluppati per l’analisi dei dati di microbioma.

«In questa ultima ricerca - sottolinea Nicola Segata, coordinatore del team di ricerca all’Università di Trento - ci siamo concentrati sul collegamento tra batteri intestinali, dieta e salute cardiovascolare ed è emerso con evidenza che ci sono batteri associati a diverse risposte metaboliche al cibo».

«Il campione è stato monitorato nelle risposte a due identici pasti (colazione e pranzo) consumati sotto stretto controllo clinico, e in una serie di pasti di test assunti nell’arco di due settimane. Dall’analisi emerge che, in risposta a uno stesso cibo, ogni persona dopo mangiato fa registrare un andamento molto diverso dei livelli di grassi, di zucchero e di marcatori immunologici nel sangue. Questa variabilità è spiegata solo molto parzialmente dalla genetica, perché abbiamo verificato che gemelli identici con stile di vita molto simile hanno anche loro risposte al cibo parecchio diverse».

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