Vaccinazioni, il ritardo Pfizer preoccupa ma si cercano soluzioni senza frenate

Allarme sulle nuove dosi attese di vaccino Pfizer in Italia come in tutta Europa. "Alle 15,38 di oggi - ha spiegato ieri il commissario Arcuri - la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane. Non solo: ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura.

Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura". 
 
La società americana ha spiegato che si tratta di un rallentamento temporaneo, per quanto imprevisto, legato al potenziamento dello stabilimento di produzione in Belgio.
 
In colloqui urgenti avvenuti con lam commissione Ue, l'azienda avrebbe garantito l'arrivo delle dosi previste per il primo trimestre nei contratti con l’Ue. Il problema è il ritmo di approvvigionamento, specie tenendo conto della necessità di assicurare il richiamo mndopo la prima inoculazione, il che ovviamente complica di molto programmazione e logistica, per un vaccino da conservare ad almeno -70 gradi.

“Dopo le notizie sui ritardi nella consegna sui vaccini ho subito chiamato l’amministratore delegato di Pfizer, che mi ha spiegato che c’è un po' di ritardo per la prossima settimana, ma mi ha anche assicurato che tutte le dosi ordinate per il primo trimestre saranno consegnate nel primo trimestre“, ha detto alla stampa la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, minimizzando le previsioni sull'impatto del contrattempo sulla campagna vaccinale in Europa.

Proteste formale per il comportamento di Pfizer e dell'associata tedesca BioNTech sono state manifestate dai governi di Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia secondo i quali si tratta di un intoppo "inaccettabile" che rischia di compromettere la credibilità della grande operazione vaccini.

Per tornare all'Italia, Arcuri ha detto che "il commissario all'emergenza (cioè lui stesso, ndr) preso atto della gravità della comunicazione nonché della sua incredibile tempistica, ha inviato una formale risposta a Pfizer Italia, nella quale esprime il proprio disappunto, indica le possibili conseguenze di una riduzione delle forniture e chiede l'immediato ripristino delle quantità da distribuire nel nostro Paese. Riservandosi, in assenza di risposte, ogni eventuale azione conseguente in tutte le sedi.

Il commissario ha quindi chiesto a Pfizer di rivedere i propri intenti e auspica di non essere costretto a dover tutelare in altro modo il diritto alla salute dei cittadini italiani".

Nel frattempo sono in esaurimento in diverse regioni le dosi a disposizione dei vari ospedali per le prime somministrazioni del vaccino Pfizer e, per i richiami già programmati, attualmente si utilizza la riserva del 30%.

Intanto le vaccinazioni in Italia sono arrivate a quota un milione, arrivano le prime (poche) dosi del vaccino Moderna, e si attende la disponibilità da febbraio (dopo il via libera previsto il 29 gennaio) anche del preparato della multinazionale britannica Astra Zeneca: un vaccino sviluppato con l'università di Oxford.

Astra Zeneca ha annunciato che è già in grado di produrre fino a 200 milioni di dosi al mese (una parte è realizzata in Italia, negli stabilimenti dell'azienda Advent del gruppo Irbm, a Pomezia).
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