Attivissimo, il cacciatore di bufale «Come scoprire i falsi nel Web»

di Veronika Gamper

Paolo Attivissimo , giornalista informatico e divulgatore scientifico, è stato ospite martedì al teatro SanbàPolis in occasione della settimana dedicata all'orientamento universitario, organizzata dagli atenei di Trento e Bolzano.

L'iniziativa coinvolge più di 100 ragazzi provenienti da tutta Italia e che frequentano l'ultimo anno di liceo. Il tema della serata toccato dal giornalista è stato tra i più interessanti e attuali: le bufale, conosciute anche come «fake news». Paolo Attivissimo è un professionista nello sdoganare bufale e leggende metropolitane. Infatti, gestisce il sito disinformatico.it su cui è possibile appurare fonti e informazioni su notizie discutibilmente veritiere.

Il pubblico oggi, per Attivissimo, si divide in due categorie: i negazionisti e chi si inventa le cose. Entrambe sono estremamente polarizzate e allo stesso tempo inquietanti. Se in passato bufale o leggende metropolitane erano questioni leggere anche goliardiche, oggi sono divenute ben altro al pari di un'industria che vuole manipolare le nostre menti e percezione della realtà. Per potersi difendere da questo sistema è bene capire alcuni meccanismi legati al mondo del giornalismo quanto capaci di trarci in inganno.

Il giornalismo oggi lavora a ritmi rapidissimi dettati anche dall'avvento dei social media che divulgano altrettanto rapidamente notizie e informazioni. Soprattutto questi ultimi hanno trasformato il ruolo del lettore da passivo a produttore attivo, poiché chiunque sia presente su un social media è a sua volta una testata giornalistica (immaginaria) le cui parole hanno conseguenze concrete. Qui ci si scontra con il primo problema: per quanto amiamo definirci esseri razionali, la verità è che lo siamo molto poco. Come è stato evidenziato nel corso nell'incontro, nell'esaminare la realtà siamo alla costante ricerca di conferme del nostro modo di vedere le cose, ossia i nostri pregiudizi. Difficilmente accetteremo qualcosa che vada contro il nostro modo di pensare e ancora più difficilmente effettueremo controlli e verifiche, anzi tenderemo ad ignorarli. È su questo che le fake news fanno leva ed è per questa ragione che sono divenuti strumenti usati e abusati da chi vuole manipolarci, magari inserendoci anche propagande e ideologie. Oltretutto oggi si aggiungono questioni legate al profitto.

È incredibilmente facile guadagnare attraverso le bufale o in altrettanto modo attraverso la diffusione di notizie che non sono notizie. È il fenomeno del clickbait (esca da click). Si creano contenuti per indurre la gente a cliccare, visualizzare il sito e le pubblicità annesse e quindi guadagnare. È una tendenza tristemente sempre più in voga che tocca il settore del giornalismo caratterizzato da incassi drammaticamente in calo e che non a caso coincidono con l'avvento di Facebook e Google. Si aggiunga pure che si legge anche di meno. Dunque Attivissimo pone un quesito: come sviluppare degli anticorpi a tutto ciò? Ebbene Internet è sia la causa sia la soluzione.

È fondamentale la ricerca delle prove. Più una notizia è grandiosa, più dovranno esserlo le prove. Svolgere delle indagini, capire chi pubblica la notizia, quali possibili guadagni ne ricava, valutare il parere degli esperti sono strumenti utili a non farsi influenzare negativamente. Tirare fuori il raziocinio - comeha evidenziato Attivissimo - è la chiave per preservare il nostro metro di giudizio della realtà.

comments powered by Disqus