Controlli a caldaie e canne fumarie Nuove sanzioni fino a 6mila euro

Più tempo per mettersi in ordine per chi ha una caldaia fuori regola, ma sanzioni pesanti in arrivo una volta che i termini saranno scaduti

di Angelo Conte

Più tempo per mettersi in ordine per chi ha una caldaia fuori regola, ma sanzioni pesanti in arrivo una volta che i termini saranno scaduti. La Provincia, con una delibera firmata dall’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, ha modificato i tempi entro i quali il responsabile della caldaia (il proprietario della casa o l’amministratore nel caso di condominio) deve adeguare l’impianto. E ha introdotto il meccanismo del «temperamento del regime sanzionatorio», ovvero un periodo di tempo dalla scoperta dell’irregolarità entro il quale il responsabile della caldaia deve mettersi in ordine. Se però questo tempo passerà inutilmente, allora scatteranno le sanzioni.

In particolare, sono tre le fattispecie per le quali la Provincia lascia un lasso di tempo prima di far scattare le sanzioni per il responsabile dell’impianto termico (quindi il proprietario o il condominio). Si tratta di:

  1. mancanza del libretto di impianto per la climatizzazione, per rimediare alla quale vengono fissati 30 giorni di tempo, dopo di che scatta la sanzione che va da 700 a 5.000 euro
  2. omessa esecuzione delle manutenzioni o delle verifiche periodiche la Provincia lascia 60 giorni per adeguarsi, dopo di che scatta una sanzione tra i 500 e i 3.000 euro
  3. mancato rispetto dei limiti di rendimento di combustione degli impianti termici civili si danno 60 giorni per rimediare se il generatore di calore è aggiustabile, altrimenti 180 giorni per sostituirlo. In entrambi i casi le sanzioni vanno da un minimo di 1.000 a un massimo di 6.000 euro.

Intanto, dal prossimo anno, la Provincia intende dare una «targa» a tutti gli impianti e, grazie al collegamento a un portale dedicato, verrà registrato in tempo reale chi farà la manutenzione e chi no. In questo modo i 3.000 controlli che la Provincia oggi compie annualmente a campione attraverso l’Agenzia per le risorse idriche e l’energia verranno eseguiti in maniera mirata. Si andrà a controllare effettivamente chi non ha fatto la manutenzione nei tempi previsti.

Per quanto riguarda la prevenzione, dalla Provincia si ricorda che annualmente sono circa 200 gli incendi in casa che si sviluppano a causa del surriscaldamento della canna fumaria, dovuto alla scarsa pulizia del camino e all’assenza di coibentazione delle parti in vicinanza a materiale combustibile. L’autocombustione del creosoto (la fuliggine depositata) porta la temperatura all’interno del camino a più di 1.000 °C.

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La manutenzione delle caldaie consiste in tutte quelle operazioni ordinarie che si eseguono su un impianto per verificare la rispondenza di quest’ultimo alle norme di sicurezza, per mantenerlo in buono stato e per garantire la sua efficienza nel tempo. La maggior parte delle operazioni di manutenzione si concentrano sul generatore di calore, ma non vanno dimenticate quelle sulle rimanenti parti dell’impianto, come il sistema di adduzione del gas, i dispositivi di sicurezza antincendio e così via.

Per una caldaia domestica a gas di potenzialità nominale pari a 24kW gli adempimenti minimi segnalati dall’Aprie sono i seguenti.

Nel momento dell’installazione della caldaia: la prova dei fumi e la compilazione del rapporto di controllo di efficienza energetica e la compilazione del libretto d’impianto per la climatizzazione.

Nel primo anno serve la manutenzione, la compilazione del rapporto di controllo di efficienza energetica, l’aggiornamento del libretto d’impianto. Nel secondo e terzo anno vanno eseguite le stesse operazioni del primo anno.

Nel quarto anno: la manutenzione e la prova dei fumi obbligatoria e compilazione rapporto di controllo di efficienza energetica; l’aggiornamento del libretto d’impianto.

Ecco, di seguito, il testo completo della delibera e degli allegati:

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