Bancarotta Chievo Verona, chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente Campedelli
La Procura contesta false plusvalenze per oltre 35 milioni
VERONA - La Procura della repubblica di Verona ha chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta nei confronti di Luca Campedelli, ex presidente del Chievo Verona, attualmente in procedura di fallimento.
Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, secondo quanto riferisce la Procura hanno portato alla scoperta di "un meccanismo fraudolento per mezzo del quale l'amministratore avrebbe sistematicamente rappresentato una situazione economica di apparente benessere del Chievo Verona, tale da dissimulare il dissesto e l'erosione del patrimonio della società, nonché di permettere alla stessa l'iscrizione al campionato di calcio".
Il Chievo fu escluso dalla serie B nell'estate 2021 dalla Figc per i debiti con il fisco. La società "alla data del 28 giugno 2021, termine perentorio indispensabile per garantire il regolare svolgimento del campionato in condizioni di parità dei partecipanti... non risulta né avere assolto agli obblighi fiscali maturati dal periodo di imposta 2014 al 2018, né avere depositato atti di transazione o rateazione del debito", sottolineava il Tar del Lazio, nella sentenza depositata il 18 agosto 2021 con cui respingeva il ricorso.
Per i giudici amministrativi non era "neppure ravvisabile alcuna disparità di trattamento in relazione all'ammissione del Chievo al precedente campionato", e la decisione del Collegio di Garanzia "appare conforme alla normativa di cui al Sistema delle Licenze Nazionali e comunque non irragionevole".
Il Chievo aveva già depositato ricorso al Consiglio di Stato contro la precedente ordinanza del Tar, che già aveva respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento federale.
L'anno scorso una nuova società, che fa capo ad altre persone, ha acquisito il marchio ChievoVerona all'asta bandita dai curatori fallimentari, e dalla stagione 2024-2025 ha ripreso l'attività, con la prima squadra che milita nella serie D.