Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi Dodicesima sfida: Pinamonti vs Gusperti Votate il vostro atleta del cuore

di Stefano Parolari

Nuova sfida tra campioni del nostro sondaggio “Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi”: oggi è tra il bomber Andrea Pinamonti e il campione di nuoto René Gusperti. 

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ANDREA PINAMONTI, IL BOMBER IN SERIE A

Andrea Pinamonti è tra i pochi ventenni (tra nove giorni ne compirà 21) che in serie A di calcio è riuscito a disputare 50 partite. Il centravanti della Val di Non ha giocato in tutte le selezioni nazionali giovanili: ha la stima del ct Nicolato, che lo aveva insignito della fascia di capitano ai Mondiali Under 20 in Polonia declamando l’inno dei “300” guerrieri alle Termopili ed ora lo ha sul taccuino dell’Under 21, mentre il ct Mancini della Nazionale maggiore lo tiene d’occhio.
Più che una promessa il talento di Tuenno è una realtà della massima serie, per almeno due stagioni è stato anche un pezzo pregiato di mercato ma l’Inter lo ha sempre ceduto con il riscatto. Crede in lui. In attesa della definitiva consacrazione. È un ragazzo serio, dal fisico possente, che fin dalle giovanili del Chievo e dell’Inter ha saputo guadagnarsi la fiducia dei suoi allenatori per serietà e abnegazione. «Il mio idolo - ci dice l’attuale attaccante del Genoa - è sempre stato Zlatan Ibrahimovic, sono cresciuto guardando i suoi video. Poi dopo il mio approdo all’Inter, allenandomi con Mauro Icardi, ho imparato molto da lui».
Andrea poi non ha dimenticato le sue origini. «Nei primi passi alla Bassa Anaunia di Denno devo ringraziare Bruno Tommasini ed inoltre un osservatore, il lombardo Vicenzi, che mi ha dato tanto e che purtroppo non c’è più. All’Inter devo ringraziare in particolare Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile. Al Chievo (ci andò prima dei 14 anni) e all’Inter ho conquistato tanti trofei e segnato tanto. Il coronamento del periodo giovanile è stato sicuramente il Campionato Primavera nel trionfo con l’Inter».
Le soddisfazioni che, pur in una carriera così breve ma intensa, ricorda con maggior trascinamento: «Il primo gol in serie A contro la Spal il 28 ottobre 2018, data indimenticabile. Poi l’esordio a San Siro, in Coppa europea: qualcosa di davvero emozionante e che non dimenticherò mai». Le delusioni più cocenti riguardano le Nazionali giovanili, quando Pinamonti ha sfiorato imprese di alto profilo con Nicolato. «Sono due momenti che non dimenticherò mai, perchè li avrei portati sempre nel cuore. La sconfitta in finale nell’Under 19 persa ai supplementari (c’erano anche Kean e Zaniolo in formazione, ndr) contro il Portogallo». Risultato 3 a 4 nel 2018 per i lusitani. «E anche l’1-0 della semifinale del Mondiale Under 20, persa contro l’Ucraina». In quel campionato iridato “Pina” segnò 4 gol e nei minuti finali contro gli ucraini venne annullato il pari di Scamacca.
Il suo cammino in serie A prosegue con grinta. Un campionato iniziato con un magnifico gol alla Roma all’Olimpico, poi qualche intoppo e l’avvento del virus quando il Genoa era in ripresa. «A Frosinone è stato il mio primo vero anno di A e, nonostante non abbiamo raggiunto la salvezza, ho imparato tanto e sarò sempre grato a quella società. Quest’anno a Genova mi sono ambientato subito bene, ho trovato un grande gruppo, che mi ha accolto subito bene». Sogni? «Ne ho davvero tanti. Il primo è affermarmi in una grande squadra. Il secondo è vincere trofei importanti. Infine, ma non meno importante, arrivare in Nazionale».


RENE' GUSPERTI, LA LEGGENDA DEL NUOTO

Dal 1991 al 1997 è stato il dominatore assoluto a livello nazionale dei 50 stile libero, stiamo ovviamente parlando di René Gusperti. A quei fantastici 7 anni che lo portarono anche al record italiano assoluto della sua distanza, si aggiunsero i successi invernali nel 1998 e 2000 e quello estivo del 2001 riuscendo a salire sul podio nazionale fino al 2003, prima del ritiro definitivo da atleta avvenuto nel 2008.
«Ho iniziato con il nuoto alla Rari Nantes Trento nel 1984 all’età di 13 anni, il mio primo allenatore è stato Massimo Eccel e successivamente sono stato seguito da Walter Bolognani, attuale responsabile tecnico della nazionale giovanile. Confesso che prima di iniziare con il nuoto ho avuto un’esperienza da calciatore alla Ravinense, quartiere dove abitavo, dal 1983 al 1986».
Sono gli anni delle categorie giovanili e le prime soddisfazioni non tardano ad arrivare, nel 1987 la sua prima volta in azzurro ai campionati europei junior di Roma: «All’epoca del mio esordio il mio idolo era lo statunitense Mark Spitz, che mi ispirava sia come atleta ma soprattutto perché gareggiava nelle mie stesse distanze».
Il percorso di Gusperti continua nel 1991 la prima convocazione con la nazionale maggiore ai campionati europei di Atene, da qui l’inizio dell’apoteosi con le due Olimpiadi di Barcellona 1992 e Atlanta 1996, passando per il mondiale casalingo di Roma 1994 a cui si aggiungeranno complessivamente 5 edizioni dei campionati europei in vasca lunga, e per quanto riguarda la vasca corta 2 mondiali e 4 europei: «In quegli anni il mio riferimento era il russo Alexander Popov, primatista mondiale dei 50 stile libero. Mentre a livello di soddisfazioni personali posso sicuramente affermare che la prima esperienza nel 1992 alle Olimpiadi è stato qualcosa di indescrivibile, addirittura arrivando a sfiorare una finale A».
Come nelle carriere di tutti i più grandi atleti anche Gusperti ha dovuto incassare qualche delusione: «Alle Olimpiadi di Atlanta non essere riuscito ad arrivare a quella finale nei 50 stile libero tanto sognata e preparata per 4 anni è stato un punto della mia vita sportiva difficile da accettare, ma comunque ho sempre affrontato tutto con tranquillità e felicità. Non per trovare alibi, ma in quegli anni il livello tecnico mondiale nello stile libero veloce era altissimo. Tanto per fare un esempio tra gli azzurri, nei 100 stile libero nessuno riusciva nemmeno a qualificarsi per gli eventi più importanti come mondiali e olimpiadi».
Tra il 2000 e il 2005 Gusperti si sposta a Rovereto per ritrovare il suo primo tecnico Massimo Eccel alla Leno 2001, nell’ultima fase della sua carriera da atleta affianca anche l’attività di tecnico al Csi Trento Nuoto, per poi accasarsi definitivamente dal 2012 solo da allenatore alla società della Nuotatori Trentini del capoluogo. Guardandosi indietro tra gli obiettivi mancati dichiara: «Non ho mai avuto troppe ambizioni o traguardi da raggiungere, il rammarico che porto è di non aver intrapreso una miglior carriera militare all’interno delle Fiamme Gialle».


 

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