Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi Sedicesima sfida: Weiss vs Lechtaler Votate il vostro atleta del cuore

di Luca Perenzoni

Nuova sfida tra campioni del nostro sondaggio “Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi”: oggi è tra lo sciatore Angelo Weiss e il campione di basket Luca Lechtaler.

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WEISS, PRIMO TRENTINO IN COPPA DEL MONDO DI SCI

«Un giorno che vale una carriera. Per me che in condizioni normali potevo dirmi soddisfatto per un piazzamento nei 10, vincere in Coppa del Mondo è stata un’emozione incredibile. Surreale direi, specie trovarsi alle spalle un grande come Kjetill Andre Aamodt, piuttosto deluso per il suo secondo posto. In premiazione mi chiese se fossi mai salito sul podio, gli risposi di no e ricordo che sbuffò come un toro».
Angelo Weiss è stato il primo trentino a vincere una gara di Coppa del Mondo di sci alpino. Per rompere il tabù si è dovuto attendere l’alba del terzo millennio, ma il 9 gennaio 2000 a Chamonix ecco il finanziere fassano riportare il tricolore sul gradino più alto di uno slalom di Coppa ventidue mesi dopo l’ultima vittoria firmata da Alberto Tomba.
«Ero settimo dopo la prima manche e mi sono detto che non avevo nulla da perdere, di liberare tutti i cavalli. Ho fatto la manche della vita, non lo nascondo. Sono stato fortunato, ma ho vinto io».
La stagione 1999-2000 oltre a traghettare il Mondo nel nuovo millennio, è stata importante anche perché ha segnato il definitivo passaggio agli sci sciancrati.
«Credo di poter dire che è stato un inverno interlocutorio. Nel finale della stagione precedente erano comparsi questi sci cortissimi, sciancrati e ai Campionati Italiani avevo preso una valanga di secondi da Max Blardone e Matteo Nana che già li sapevano gestire. Allora ho avuto la felice intuizione di insistere subito su questi nuovi materiali, e per l’intera estate ci ho lavorato su, presentandomi al via del nuovo inverno già in possesso di una buona tecnica. Bene a Beaver Creek, settimo a Campiglio e poi l’apoteosi di Chamonix. C’era ancora il mitico Robert Brunner, ricordo. Mi fece salire sui sedili posteriori della sua decappottabile e mi portò in trionfo per le vie di Chamonix».
Che restò la prima ed unica presenza sul podio di Angelo Weiss. Il cui ruolino di marcia propone altri cinque piazzamenti nella top10, oltre all’ottavo posto olimpico di Lillehammer.
«Rimpianti? Nessuno. Ho vinto una gara di Coppa del Mondo e per uno del mio livello è tanta roba - si schernisce Angelo - se proprio devo dire qualcosa, mi concedo un riferimento alla schiena che mi ha fatto spesso penare. Ma fa parte del gioco. Ho avuto anche l’occasione di allenarmi e gareggiare con Tomba. Che periodo: quando era qui in Val di Fassa ricordo che ci spostavamo da Vigo alle piste in elicottero. Uno show continuo: ha fatto conoscere ed amare lo sci anche a gente che non aveva praticamente mai visto la neve, un fenomeno della portata di Valentino Rossi».
Subito dopo l’addio alle gare (nel 2003), Angelo Weiss è entrato nello staff tecnico azzurro, incaricato di diversi ruoli, tanto nella velocità quanto nelle discipline tecniche, al maschile e al femminile. Da due stagioni il finanziere di casa a Vigo di Fassa è responsabile della squadra juniores femminile, ruolo che rivestirà anche nella stagione ventura.


LECHTALER, IL GIGANTE DI MEZZOCORONA

Adesso che in allenamento non c’è Justin Knox a cui fare il “tagliafuori”, né Rashard Kelly da anticipare a rimbalzo, Luca Lechthaler ha trovato una nuova “occupazione”. «In effetti - racconta dalla sua casa sull’altopiano della Paganella il centro della Dolomiti Energia Trentino - mi sto dando ai lavori domestici. In questi giorni sto rifacendo i balconi in legno: ho tolto le assi del pavimento, le ho levigate, riverniciate e le sto rimontando».
Un artigiano a tutto tondo il gigante di Mezzocorona, il giocatore che ha raggiunto i risultati più prestigiosi tra i trentini che si sono cimentati nella palla a spicchi.
E dire che era iniziato tutto per caso. «Alle scuole medie a Mezzocorona giocavo a pallamano. Arrivammo alle finali scolastiche nazionali e feci amicizia con un ragazzo di Bolzano che, vedendomi, mi chiese di fare un provino con il suo allenatore ai Piani, Franco Socin». Erano i primi anni Novanta e da lì prende il volo una carriera che ha portato il “Lech” a vincere una caterva di titoli giovanili e poi 5 scudetti senior a Siena. «In un anno e mezzo a Bolzano entrai nel giro delle Nazionali junior e diversi club prestigiosi vennero a vedermi. Scelsi Siena, anche su consiglio di Franco, perché aveva il miglior progetto».
Ha giocato su campi importanti in tutta Europa a fianco di grandi campioni che hanno fatto la storia del basket e contro avversari di caratura internazione, ha vestito la maglia della Nazionale, ma racconta di non aver mai avuto un modello a cui ispirarsi.
Nonostante un fisico che definire imponente è poco (206 cm per 115 chili di muscoli), Lechthaler ha un’agilità sorprendente, che gli consente di praticare sport solitamente preclusi a fisici come i suoi. Spiega che «arrampicata e sci alpinismo sono due passioni grandissime», anche se può coltivarle solo in minima parte per ovvi motivi di contratto. «Diciamo che mi piace provare, trovare similitudini tra le diverse discipline e ampliare le visioni dello sport sfruttando tutto quello che il nostro territorio offre».
Una curiosità: dove si trovano scarponi da sci misura 51 e mezzo? «Bella domanda - risponde lui - Ho avuto la fortuna di conoscere le persone giuste per rimediarne un paio della mia misura».
Tornando al basket, dopo quasi 20 anni di carriera tra Serie A e A2, nel suo futuro c’è ancora tanta palla a spicchi. «Anche quando smetterò di giocare resterò in questo mondo. Ho già iniziato a seguire qualche progetto con la società e qualcun altro per conto mio. Credo di poter dare qualcosa affiancando i giovani e aiutandoli a crearsi le loro opportunità».

Una battuta sul suo avversario, Angelo Weiss. «Lo seguivo quando era in Coppa del mondo. Mi dicono che adesso sia uno dei migliori allenatori in circolazione. Io faccio uno sport bellissimo, ma anche il suo non è male. So quanto sia difficile in quel mondo arrivare tra i top».


 TONETTA BATTE SIGHEL PER SOLI 4 VOTI

Appassionante la sfida di ieri, che vedeva contrapposti Elena Tonetta e Roberto Sighel: sul filo di lana, Tonetta ha superato Sighel di soli 4 voti. Per lei 413 preferenze, per lui 409.


 

I TABELLONI DEI RISULTATI

 Tabellone parte sinistra

Tabellone parte destra

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