Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi Sedicesimi: Simoni vs Berlanda Votate il vostro atleta del cuore

di Maurilio Barozzi

Nuova sfida tra del nostro sondaggio “Mvt - Il campione trentino di tutti i tempi”: oggi è tra il campione di ciclismo Gilberto Simoni e Alessio Berlanda, protagonista nello ski-roll, arrivati ai sedicesimi di finale.

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Gilberto Simoni

Tre aggettivi per il suo sport.
Impegnativo, duro, libero.
La soddisfazione più bella.
L’aver indossato la maglia rosa.
La delusione più cocente.
L’aver perso il mondiale di Lisbona, nel 2001.
Il campione di tutti i tempi?
Francesco Moser. Che secondo me è stato un pioniere del cambiamento del ciclismo.
La squadra del cuore?
Milan.
L’avversario più tosto?
Sono stato io l’avversario più tosto. Per gli altri, però. Ahahah.
Il compagno a cui è più legato?
Tanti. Non ne potrei dire uno in particolare, ne rimarrebbero fuori troppi.
Il suo pregio migliore?
Testardaggine.
Il suo difetto peggiore?
La pignoleria. Quando è troppo, diventa un difetto.
Conta più il talento o il sacrificio?
L’impegno. Che non è sacrificio vero e proprio. Se uno deve sacrificarsi credo che non otterrà risultati eccellenti. Di certo deve impegnarsi per fare le cose al meglio. Lo aveva detto il costruttore Garbari: vale per l’edilizia e vale a maggior ragione per lo sport.
Chi deve ringraziare se è arrivato al successo?
Ce ne sarebbero moltissimi. Se devo dirne uno, dico mio zio Renzo: è stato lui che mi ha messo in bici.
Allo sport trentino manca...
Ciclisticamente parlando non manca niente. Più in generale secondo me c’è troppo agonismo a livello giovanile. Dovrebbero lasciare i giovani più liberi di divertirsi e basta.
A parte il suo, lo sport preferito?
L’alpinismo inteso alla Tone Valeruz: scalate, montagna, avventura.
La paura più grande?
Quando correvo non mi ppiaceva molto stare in mezzo al gruppo per timore di cadere.
Cosa le fa perdere la pazienza?
Difficile che io perda la pazienza.
È superstizioso?
Per niente.
Come trascorre il tempo libero?
Pedalo in bicicletta e cammino in montagna, l’estate. In inverno invece vado a sciare.
Se non vivesse in Italia, dove vorrebbe vivere?
Mi piacciono tutti i posti. Quando giro, mi trasferirei in ogni luogo perché tendenzialmente vedo sempre i lati positivi dei luoghi e delle cose. Certo, il posto che abito non lo cambierei con nessuno altro, ma se proprio dovessi spostarmi non avrei problemi da nessuna parte. Anche se fatico a sopportare il freddo, mi piace dappertutto.
Da piccolo sognava di...
Fare il cantante. Ho un animo rock. Diciamo che all’inizio musicalmente mi hanno influenzato i miei fratelli e sono cresciuto ascoltando i Pooh. Ma in fondo il mio animo è rock.
Chi è per lei l’Mvt?
Se fosse ancora in gara direi senza dubbio Francesco Moser. Visto che non lo è più penso che chi ha dato molto lustro allo sport trentino è stato il pallavolista Bernardi. Ma se posso metterla sul ridere direi che il vero Mvt sarebbe il fisico di Maurizio Fondriest con la mia testa. M.B.


Alessio Berlanda

Tre aggettivi per il suo sport. 
Adrenalinico, semplice ed estivo.
La soddisfazione più bella.
Il primo titolo Mondiale dei tre conquistati: il primo ha avuto un sapore particolare.
La delusione più cocente.
Nessuna vera delusione in realtà, anche quando ho perso. Perchè gli altri evidentemente erano più preparati o meglio impostati tecnicamente.Credo che sia sempre giusto onorare il vincitore.
Il campione di tutti i tempi?
Non uno di riferimento, in particolare. Mi è sempre piaciuto il ciclismo, ma senza avere grandi riferimenti specifici.
La squadra del cuore?
Da giovane seguivo parecchio il calcio, tifavo Milan. Poi la passione è calata, forse insieme al livello della squadra.
L’avversario più tosto?
In quindici anni di carriera ho avuto diversi avversari importanti. E quasi tutti hanno smesso mentre io tengo duro: russi e norvegesi su tutti, ma anche gli italiani, prima Emanuele Sbabo con cui ho affrontato due mondiali finali, ora Emanuele Becchis.
Il compagno a cui è più legato?
Un po’ tutta la squadra, siamo sempre stati uniti, un bel team davvero.
Il suo pregio migliore? La pazienza.
Il suo difetto peggiore?
Sono disordinato in tutto quello che non è skiroll, dove invece sono maniacale. Per la rabbia di mia moglie.
Conta più il talento o il sacrificio?
Si potrebbe dire 50 e 50, ma se c’è il talento puoi avere quella spinta in più per arrivare in alto.
Chi deve ringraziare se è arrivato al successo?
Naturalmente potrei e dovrei dire la famiglia che mi ha seguito e supportato in tanti anni. Ma dico anche me stesso per aver saputo tener duro per molti anni e aver sempre trovato stimoli nuovi.
Allo sport trentino manca...
Per quanto riguarda il mio sport, magari farebbe bene maggiore visibilità e coperture mediatiche per la crescita generale del movimento.
A parte il suo, lo sport preferito?
Mi piace l’atletica leggera, naturalmente la velocità: non escludo che in assenza dello skiroll avrei potuto cimentarmi nei 100 metri.
La paura più grande?
Non essere più competitivo ad alti livelli.
Cosa le fa perdere la pazienza?
Le persone in ritardo.
È superstizioso?
In genere no. Ma ad ogni gara cerco di indossare gli stessi abiti e accessori, forse è un pizzico di superstizione.
Come trascorre il tempo libero?
Stare con la famiglia: tra lavoro e sport rubo già molto tempo, quindi appena posso me la godo.
Se non vivesse in Italia, dove vorrebbe vivere?
Nei paesi nordici ci sarebbe più seguito al nostro sport.
Da piccolo sognava di...
Battere mio padre Silvano.
Chi è per lei l’Mvt?
L’icona trentina conosciuta in tutto il mondo credo possa essere Francesco Moser. Lu. Pe.


 LA SITUAZIONE NEI TABELLONI 

Nella sfida di ieri il risultato è: Luca Dallavalle vince con 340 voti (54,2%) su Germana Baldo con 287 voti (45,8%).

Tabellone parte sinistra

Tabellone parte destra

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