Il fenomeno Yannik Sinner: "Spero in un 2021 normale. Da piccolo gareggiavo con sci, poi ho scelto il tennis"

Spera in un 2021 «normale» Jannik Sinner il fenomeno, una stagione nella quale riuscire a giocare tanto «almeno 60 partite» e un unico, vero, obiettivo «continuare a migliorare». Jannik Sinner si racconta a Sky. E lo fa partendo dai ricordi di bambino, quando si divideva tra tennis e sci, fino all’exploit di quest’anno, con la conquista a Sofia, del primo torneo Atp in carriera a soli 19 anni.

«Da piccolo non riuscivo a tirare la palla dall’altra parte, nemmeno a tenere la racchetta in mano perché era troppo pesante per me - ricorda l’altoatesino - la strisciavo per terra e poi all’ultimo momento in qualche modo cercavo di tirarla su».

Gli inizi tra tennis e sci («da piccolo vincevo tanto nello sci e mai nel tennis, la cosa mi dava fastidio... Nel tennis nel corso di una partita puoi commettere degli errori, nello sci invece non puoi, al primo errore sei subito ventesimo e non mi piaceva mai arrivare così in fondo...»), poi la scelta della racchetta: «Il tennis mi piace di più - dice - è la cosa più importante della mia vita dopo la famiglia e gli amici.

Ho scelto di giocare a tennis perché mi piace, questa vita quindi è la più bella che potessi fare, mi piace per l’80-90%. Le interviste invece mi dispiace dirlo ma sono cose obbligatorie che mi piacciono meno... Mi piacerebbe imparare a cucinare, mio padre è cuoco, ma ora la mia priorità è il tennis».

«Se ti piace davvero lo sport che fai superi qualsiasi periodo duro - le parole dell’altoatesino - Considerando le percentuali nel tennis la testa vale anche per il 70%, conta più di tutto il resto. Poi per il 20% c’è il fisico, i colpi invece per il 10%».
Sinner rivela che la possibilità di giocare tutti i giorni a tennis «mi rende più felice di tutto. Poi ci sono vittorie e punti belli, ne ricordo per esempio uno nei campionati italiani U12 a Milano, quando ho fatto il mio primo tweener».

Nonostante la giovane età Sinner dimostra una bella dose di maturità, a cominciare dall’insegnamento che viene dopo una sconfitta: «Nel corso dell’intero anno si impara qualcosa - dice - Dopo la sconfitta con Dimitrov di Roma sono tornato nel campo di allenamento e sono andato molto bene, ritrovi sempre il tuo gioco, la voglia di vincere di nuovo e migliorare».

Il clou del 2020, condizionato fortemente dalla pandemia Covid, è stato il successo all’Atp di Sofia con la vittoria contro Pospisil: «Era l’ultimo torneo dell’anno, ho giocato molto bene. Non faccio caso ai risultati e ai record. Dopo una bella partita sono molto contento, ma penso sempre a lavorare per migliorare. A 19 anni poi puoi solo migliorare».

«Cosa chiedo al 2021? Spero che sia una stagione normale - sottolinea Sinner - Non mi piace guardare la classifica, la cosa più importante è di giocare tante partite, spero di farne almeno 60. Avere un obiettivo davanti è molto importante, poi devi affrontare tutto con calma e avere gente che ti vuole bene accanto. Ho sempre avuto fortuna nel trovare le persone migliori intorno a me nel momento migliore. Se uno vuole qualcosa veramente e ci lavora sopra il risultato arriverà».

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