L'ultimo saluto a Maradona

Ultimo saluto ieri a Buenos Aires a Diego Armando Maradona. Giunto al cimitero, il feretro del campione è stato trasferito sotto una tenda bianca rettangolare all’aperto per una breve cerimonia religiosa, officiata da un sacerdote che ha atteso per tutto il pomeriggio l’arrivo di una quarantina di persone fra famigliari e amici intimi. Una telecamera da lontano ha ripreso senza audio il momento di intimità, dopo una giornata segnata dalle lacrime, le grida ed i cori di decine di migliaia di persone che lo hanno salutato dentro e fuori della Casa Rosada presidenziale, in uno scenario non privo di violenza.

La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso. Maradona è stato seppellito accanto al padre Don Diego e alla madre Doña Tota. Le tv locali hanno seguito per tutta la giornata in diretta prima la camera ardente, con gli scontri che ne sono seguiti davanti alla Casa Rosada e poi il trasferimento del feretro al cimitero e la cerimonia privata prima dell’inumazione.

Il giorno dell’addio di Diego Armando Maradona è stato lungo come la fila ininterrotta che dall’alba ha svegliato la capitale argentina: l’ultimo omaggio alla Casa Rosada dei presidenti si trasforma in un pellegrinaggio laico, la maglia della nazionale, il 10 del Boca Juniors e quello del Napoli sopra il feretro, intorno l’abbraccio di un Paese intero. Che non si rassegna all’idea che il Pibe de oro sia morto. La gente comune si abbraccia, e dimentica i rivali di sempre: perfino River e Boca uniti nel saluto al più grande, generoso e dannato insieme, morto a 60 anni, veloce ad andarsene come lo era in campo. Ma non sono mancati i momenti di tensione: già all’apertura della camera ardente era dovuta intervenire la polizia con lancio di lacrimogeni per disperdere la folla che si stava accalcando. E nel corso della giornata ci sono stati nuovi scontri, e caos tanto che il feretro è stato spostato per motivi di sicurezza.

Una maglietta del Napoli con il numero 10 è stata depositata sul feretro di Diego Maradona esposto nella Casa Rosada presidenziale. La maglietta, consegnata dall’ambasciata d’Italia a Buenos Aires, è stata collocata sulla bara, vicino a quelle della nazionale argentina, del Boca Juniors e dell’Argentinos Juniors, da una delle figlie di Maradona.
L’avvocato accusa: ‘Lasciato senza cure per 12 ore’ - Diego Armando Maraona è stato “lasciato solo per 12 ore” dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. E’ l’accusa lanciata dall’avvocato e cognato del campione argentino Matias Morla che posta un duro comunicato su Twitter chiedendo un’indagine approfondita sulla vicenda. “L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale”, attacca ancora il legale che conclude. “Diego è stato un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta”.

Nelle ore precedenti all’apertura della camera ardente al pubblico, nella sala dove si trovano i resti di Diego Maradona sono entrati i famigliari (la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina) e numerosi calciatori ed amici storici del ‘pibe de oro’ (Carlos Tevez, Martin Palermo, i membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986, e Guillermo Coppola. Nella notte è stata nella sala dove dieci anni fa fu reso l’estremo omaggio all’ex presidente Nestor Kirchner anche l’ultima fidanzata di Maradona, Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando. Secondo il quotidiano Clarin il corpo di Maradona non sarà visibile, per cui la bara sarà chiusa. La famiglia di Maradona non ha fatto richieste particolari per le modalità della cerimonia, si è infine appreso, indicando solo l’utilizzazione di una bandiera argentina vicino o sopra il feretro.

I medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul cadavere di Diego Maradona nell’Ospedale di San Fernando, in provincia di Buenos Aires, hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro. Il decesso, si legge nel documento, è stato attribuito a “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”. Si è infine appreso che lo studio realizzato per determinare le cause della morte sarà completato con analisi tossicologiche che nel giro di una settimana preciseranno se Maradona, prima di morire, ha ingerito farmaci, droghe o alcol.

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