In gara all'estero, Vc Borgo sotto inchiesta

I valsuganotti si difendono

Il Veloce Club Borgo finisce sotto inchiesta. Il team organizzatore della Coppa d'Oro (in foto) , presieduto da Stefano Casagranda che è vice del Comitato trentino della Federciclismo, assieme ad altre società viene messo sotto accusa dalla procura federale della Federazione nazionale per aver partecipato a una gara giovanile organizzata nello scorso fine settimana in Slovenia. 

In Italia le gare di ciclismo devono ancora ricevere il via libera mentre all'estero l'attività è già iniziata. Lo scorso 30 giugno il Consiglio federale della Fci aveva prorogato per i propri tesserati il divieto di partecipare a competizioni oltrefrontiera: «Riguardo la possibilità per gli atleti italiani di gareggiare all'estero, la Federazione ha ribadito che stante le attuali disposizioni ciò non è possibile fino al 14 luglio, salvo che per gli atleti e le squadre ProTour e Professional». Il Vc Borgo - ad avviso del suo presidente ignaro di questa proroga - aveva deciso già in precedenza di effettuare una gita con i propri Allievi e i loro familiari.

E a Kostanjevice Thomas Capra aveva addirittura la gara di 23,4 km, precedendo fra gli altri il compagno Tommaso Pasini (4°) e Nicolò Cuel (14°). I risultati non sono sfuggiti all'attenzione dei dirigenti di altre società che hanno fatto partire la segnalazione e la conseguente apertura di un fascicolo di indagine da parte della procura. Dieci giorni fa Casagranda in un'intervista al nostro giornale si era lamentato per la situazione venutasi a creare, lanciando l'allarme sull'addio all'attività agonistica da parte di alcuni giovani atleti: «I ragazzi si sono allenati e hanno tutti una grandissima voglia di "spaccare il mondo", anche se è difficile spiegare loro che non possono fare le gare ma che però possono andare al lago in mezzo a una bolgia».

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