Sotto l'albero l'Itas trova 3 punti d'oro Tanta fatica ma Ravenna battuta in quattro set

Dopo le polemiche l'Itas porta a casa tre punti: al PalaTrento questa sera si è giocata la sfida contro Ravenna del palleggiatore Saitta, che aveva scritto al Papa chiedendo di non scendere in campo il giorno di Natale. Alla fine il match si è disputato, con i trentini che hanno vinto in quattro set, soffrendo probabilmente più del previsto contro gli ospiti trascinati da Ter Horst. Perso il primo set Giannelli e compagni sono stati bravi ad annullare tre palle set a Ravenna nella seconda frazione, vincendola poi 30-28. Terza e quarta frazione combattute ma con Trento che ha saputo tenere in mano le redini della partita, con un ottimo Lisinac, autore di 19 punti di cui ben 5 a muro. Bene anche Vettori (18). Tra gli ospiti l'ex Cavuto chiude con 17 punti, mentre Vernon-Evans Sharone ha messo a terra 19 palloni.

La cronaca del match.

Lorenzetti offre nuovamente spazio nello starting six a Klemen Cebulj, utilizzato in posto 4 assieme a Russell e preferito a Kovacevic; gli altri titolari sono Giannelli in regia, Vettori opposto, Lisinac e Candellaro al centro, Grebennikov libero. La Consar Ravenna deve fare a meno di Lavia (a referto come secondo libero) e risponde quindi con Saitta al palleggio, Vernon-Evans opposto, Cavuto e Ter Horst schiacciatori, Grozdanov e Cortesia al centro, Kovacic libero. Le due squadre non si risparmiano sin dal via, realizzando break (1-3) e contro break (4-3) prima che il muro di Vernon-Evans su Cebulj non offra il primo vero strappo alla partita in favore degli ospiti (7-9), bravi a confermarlo anche in seguito (10-12, 12-14). Un muro di Candellaro sul martello canadese vale la parità a quota quindici ma subito dopo Ter Horst riallarga la forbice (15-17), costringendo Lorenzetti ad interrompere il gioco. Alla ripresa però l’Itas Trentino non riesce più a rifarsi sotto agli avversari e, anzi, perde ulteriore contatto (19-22 e 20-24). Alla seconda occasione, la Consar chiude il conto sul 21-25 con un attacco di Cavuto. 

Nel secondo set Lorenzetti conferma in campo Kovacevic (utilizzato già nell’ultima parte della precedente frazione al posto di Cebulj), ma anche in questo caso l’inizio non è semplice, tant’è vero che sul 5-7 il tecnico trentino è costretto a chiamare time out. A scuotere i gialloblù ci pensa allora Vettori, che con un attacco e tre buoni servizi (fra cui anche due ace) regala ai padroni di casa il primo vero vantaggio del match (10-7). L’Itas Trentino trae giovamento da questa spinta (13-10 e poi 17-15), sfruttando anche il buon momento nel fondamentale del muro. Un errore di Kovacevic a rete consegna la parità a Ravenna a quota diciassette, poi i romagnoli mettono la fretta con un ace di Ter Horst (19-20) ma stavolta Giannelli e compagni reagiscono e con il neoentrato Cebulj (per Russell) operano il contro sorpasso sul 24-23. Cortesia annulla la prima palla set trentina: si va ai vantaggi, dove i gialloblù annullano tre palle set agli ospiti e pareggiano i conti sull’1-1 con la propria terza occasione (errore di Ter Horst).

L’Itas Trentino parte di slancio nel terzo set, spinta in avanti (6-3 e 8-5) dalla coppia serba Kovacevic (in attacco) e Lisinac (al servizio). Vernon-Evans prova a replicare per la Consar (10-8), ma i gialloblù trovano anche un ottimo Vettori a garantire punti in attacco (13-10, 15-12 e 18-13) e allungano ancora. Il finale di parziale è in assoluto controllo (22-16) e mette in bella evidenza anche i tentacoli di Candellaro, che aiutano molto la squadra a giungere sul 2-1 (25-19).

La contesa torna equilibrata in avvio di quarto periodo, con le due squadre che si alternano al comando del punteggio (4-5 e 7-6). Ravenna ha uno spunto notevole sull’8-10 grazie a Ter Horst e poi riesce ulteriormente a scappare via (10-13). L’Itas Trentino reagisce ancora Vettori e per mezzo di due errori consecutivi di Cortesia trova un promettente vantaggio (17-15). I gialloblù prendono sempre più fiducia e volano verso il 3-1 con Kovacevic (22-19); il 3-1 arriva sul 25-21 (muro di Vettori).

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