Itas, tre punti ma senza lode contro il Vibo Valentia

di Maurilio Barozzi

Serve molta più pazienza del previsto all'Itas di Trento per battere la Tonno Callipo Vibo Valentia per 3-1, ieri in una Blm Arena non certo gremita. Giannelli e compagni hanno dovuto ringraziare la pessima giornata al servizio dei calabresi (25 errori) per portare a casa tre punti che sono preziosi per restare quarti in classifica (con Milano) ma che rendono la condizione dei trentini ancora un enigma.
Con Kovacevic fermo ai box ma contro una squadra ferma da un mese e con un deficit tecnico evidente, per vincere l'Itas ha faticato ben oltre il responso del punteggio se si pensa che nei primi due set – entrambi conquistati a 23 – i calabresi hanno sbagliato ben 15 battute consegnando sette punti nel primo e addirittura otto nel secondo. Solo nel quarto parziale, dopo che Lorenzetti nel terzo – disastroso – aveva provato a dare spazio a Djuric senza avere nessuna risposta (zero punti in sette attacchi), Vettori ha cambiato passo e la squadra con lui. Ma per giovedì, nella sfida di Coppa Italia a Milano, ai trentini servirà davvero una metamorfosi importante per pensare di battere l'Allianz reduce dai successi di Civitanova (3-2) e ieri con Ravenna: 3-0 in 79 minuti.

Venendo alla partita, come si diceva Vibo Valentia è salita a Trento dopo un mese di assenza dalle partite ufficiali eppure i giocatori di Juan Manuel Cichello sono riusciti a chiudere la loro gara con il 54% complessivo in attacco e 11 muri contro il 44% e 9 muri dell'Itas, pagando alla fine la deficitaria prova dai nove metri: 25 errori con due soli ace contro i 15 errori e due ace del'Itas.
Nel primo set, pur mettendo in mostra una pallavolo abbastanza contratta (super-Grebennikov escluso), l'Itas ha preso subito il comando dei lavori e con una condotta utilitaristica ha portato a termine il compito senza affanni: il 25-23 finale non è mai stato in discussione grazie anche all'ossigeno giunto dai falli in battuta degli avversari.
Al cambio di campo, le cose non sono cambiate. Nonostante le grandi difficoltà trovate in attacco da Cebulj (33% con due muri subiti) e soprattutto da Vettori (il 38% in attacco ma con due muri subiti e un errore), Giannelli ha trovato in Russell un cecchino infallibile e, quando serviva il punto, ha potuto affidarsi a lui senza timore di doversi pentire.
I problemi sono insorti nel terzo set quando, inspiegabilmente, la squadra trentina si è trovata sotto 0-6 in un batter d'occhio. Lorenzetti ha provato a sparigliare inserendo Djuric per Vettori (e, giocoforza, Codarin per Lisinac) e Sosa Sierra per Cebulj. Il cambio in apparenza non ha dato alcun frutto perché Sosa Sierra non è andato male in attacco ma ha stentato in ricezione. Djuric invece è apparso completamente avulso dalla gara. A ciò si aggiunga che i calabresi hanno smesso di sbagliare servizi in quantità industriale (solo 4 nel parziale) e così il 13-25 è presto cosa fatta, tra i fischi della Blm Arena.

 

Si diceva che i cambi non hanno dato frutti, apparentemente . Infatti, se non sotto il profilo tecnico, almeno sotto quello dello stimolo psicologico senz'altro i benfici si sono fatti sentire. Nel quarto set, Cebulj e Vettori (dunque anche Lisinac) hanno ripreso il loro posto nella squadra rinati. Vettori non ha più sbagliato un colpo e lo stesso dicasi per Cebulj. Con questa rinnovata verve, i trentini hanno viaggiato a mille mentre per Vibo - messa sotto pressione - è tornato il buio anche in battuta.
L'Itas così incassa i tre punti. Il risultato è ottenuto ma per capire se la squadra è davvero in crescita serviranno test più probanti. Il primo è già qui, dietro l'angolo: giovedì contro Milano.

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