L'Itas sbanca Padova al tiebreak dopo una maratona durissima

di Maurilio Barozzi

Dopo una maratona di due ore e venti minuti, l'Itas con le unghie riesce a spuntarla contro Padova alla Kioene Arena per 20-18 al tiebreak. Sudando e soffrendo, i trentini vendicano la sconfitta (sempre al tiebreak) subita all'andata, approfittano della sconfitta patita da Milano a Modena, e rafforzano il quarto posto in classifica, anche se perdono terreno rispetto alle tre battistrada che viaggiano a mille.

Una partita durissima, quella di Padova. Una sfida che vede i trentini cominciare - ancora una volta - male, rimontare con una pallavolo fluida e inarrestabile, subire il ritorno degli avversari e dunque stringere i denti nel tiebreak, recuperando una situazione quasi disperata (sotto 12-9) fino ai due muri decisivi di Kovacevic e di Giannelli su Hernandez.
In avvio l'Itas - con Kovacevic e Russell in campo lungo la diagonale di posto quattro - si aspettava di dover controllare Hernandez o Randazzo ed invece è Ishikawa a fare il diavolo a quattro. Dopo una prima fase di studio, in cui le due squadre si equivalgono punto a punto, a metà parziale il giapponese mette il turbo in attacco (sette punti nel parziale) mentre gli altri compagni si esaltano a muro (cinque block). Dal canto suo, l'Itas non riesce ad entrare nel match: Vettori fatica a metter palla a terra e pure Russell non è efficace. In questo quadro bastano 24' perché la Kioene si aggiudichi il parziale 25-19.

Al cambio campo però un turno al servizio di Lisinac (tre ace) mette pressione sui giocatori di Padova, in particolare Randazzo che non riesce ad arginare i colpi dai nove metri del serbo (2-7). È sempre però l'attacco a far penare i trentini. Che non riescono a passare con continuità, sbattendo spesso nella gabbia muro-difesa dei padroni di casa. Grazie a Hernandez, Padova rientra fino al 9-11, quando Russell si scatena sia in attacco che in battuta. Baldovin cerca nuova linfa sostituendo Randazzo con Barnes ma ormai l'Itas si è messa a correre. Giannelli può chiamare in causa anche Vettori e per i muratori della Kioene il lavoro di marcatura diventa più difficile. È Kovacevic a chiudere il secondo set a favore dell'Itas: 20-25.
Giannelli inserisce nel suo ventaglio anche la pipe mentre da parte padovana, Travica non trova complicità di tutti gli attaccanti. A quel punto lo schema della Kioene torna alla semplicità delle origini: palla a Hernandez e via. Solo che Trento capisce l'antifona: il muro smorza molti attacchi e la difesa cattura favorendo il contrattacco. Baldovin riprova con Randazzo per Barnes ma ormai c'è anche Kovacevic che vuole dire al sua. È Lisinac a chiudere il terzo set (18-25) e mandare l'Itas avanti 2-1.

La partita però non è finita. Padova registra il risveglio di Ishikawa e il set corre sul filo del punto a punto. Nel finale, lasciano il campo sia un Kovacevic in affanno (per Cebulj) e poi anche Russell, che si fa male a una caviglia e dà spazio a Sosa Sierra. Sono però gli attacchi di Ishikawa e, soprattutto, di Hernandez che consegnano il quarto parziale a Padova: 30-28.
Per il tiebreak l'Itas cambia ancora: torna Kovacevic in diagonale con Cebulj, ma sono ancora Hernandez e Ishikawa a suonare la carica. La pipe del giapponese, un malinteso tra Giannelli e Lisinac e dunque l'ace float di Polo su Cebulj portano Padova sul 12-9. Poi due errori in attacco di Barnes e Hernandez e un ace di Giannelli rovesciano la situazione 12-13. Poi la lotta punto a punto fino a quando Kovacevic mura Hernandez per il 18-19 e dunque Gianelli mura ancora Hernandez per il 18-20 finale.

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