Artisti, scenografi, danzatori, musicisti, attori e registi, tecnici, cantanti, presentatori, disc-jockey, tecnici, si sono ritrovati a Trento, davanti al Commissariato del governo, per chiedere misure di sostegno per affrontare quella che per loro è a tutti gli effetti un’emergenza lavorativa.
Sindacati sul piede di guerra per il «bonus Covid» ai lavoratori della sanità. Secondo la Cgil, infatti, nel mese di giugno sono stati liquidati importi sbagliati. E a luglio hanno chiesto i soldi «in più» di ritorno.
L’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza dispone la quarantena per i cittadini che negli ultimi 14 giorni abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria.
Non hanno ricevuto ancora un euro gli oltre duecento lavoratori e lavoratrici delle mense aziendali trentine che da marzo sono in cassa integrazione in deroga. Lo denunciano in una nota unitaria Filcams, Fisascat e Uiltucs, che sollecitano l’Inps ad accelerare sui pagamenti.
«Se molti alberghi non apriranno i lavoratori rimarranno senza reddito. La Provincia integri gli ammortizzatori sociali nazionali». Lo affermano in una nota i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs del Trentino.
L'ipotesi di dare un contributo agli operatori agricoli che assumano lavoratori stagionali trentini, per pagare la loro preparazione, rischia di creare un aiuto doppio da parte della Provincia ai contadini.