Cervelli di talento che non fuggono dall’Italia ma che vengono messi da parte, quelli dei cinquantenni. L’età di mezzo, che coinvolge una massa crescente di lavoratori cosiddetti (ironia della sorte) «maturi», diventa una discriminante sul lavoro, un neo nel curriculum.
Che siano veri o immaginari, sex symbol o di quelli che puntano tutto sulla simpatia, in gran forma o che oramai vivono solo nel ricordo, è un vero plotone quello dei cinquantenni del 2017.
In Trentino i cosiddetti lavoratori atipici sono quasi 30.000. Lo ha reso noto il segretario generale del Nidil Cgil del Trentino, Gabriele Silvestrin, nel corso del primo congresso del sindacato dei precari. Moltissimi sono giovani tra i 25 ed i 35 anni ma dal 2008-2009, gli anni in cui è scoppiata la crisi economica, questo fenomeno coinvolge anche lavoratori non più giovanissimi