Non sono certo dei terroristi, l’hanno confermato anche i giudici, ma il loro comportamento, dal punto di vista sociale, non piace. Anzi, disturba proprio.
Avevano costituito una cellula eversiva anarco-insurrezionalista, che aveva come base un centro sociale di Roma e puntava a riorganizzare il movimento anarchico.
A Rovereto centinaia di utenti senza telefono e senza internet: sono le conseguenze di un blitz organizzato e veloce. Cinque cabine per l’interscambio della linea: due in via Prima Armata, e poi via Santa Maria, via Benacense, via Maioliche.
Il processo di primo grado alla presunta cellula anarchica trentina si è concluso con sei condanne - ma è caduta l’accusa più grave di emersione - e una assoluzione.
Rischiano di tornare in carcere quattro dei sette anarchici del "covo" di Civezzano a processo, a vario titolo, per sei attentati contestati nell’ambito dell’«Operazione Renata».