Quarta valanga al Passo Rolle
E siamo a tre in venti giorni: l'ultima slavina che ha interessato la strada di collegamento tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle si è staccata domenica sera tra le diciannove e le venti. Alta tre metri, ha occupato il manto stradale per trenta metri e nella discesa ha divelto due paravalanghe
E siamo a tre in venti giorni: l'ultima slavina che ha interessato la strada di collegamento tra San Martino di Castrozza e Passo Rolle si è staccata domenica sera tra le diciannove e le venti. Alta tre metri, ha occupato il manto stradale per trenta metri e nella discesa ha divelto due paravalanghe.
È la quarta quest'inverno che coinvolge la carreggiata e la seconda che lambisce i parcheggi alla partenza della ex seggiovia Segantini.
A preoccupare è la possibilità di ulteriori distacchi ancora presente: i versanti ripidi ed erbosi non sono ghiacciati e sotto la coltre nevosa scorre l'acqua, favorendo valanghe di fondo, le più pesanti e pericolose, come quella di domenica.
La commissione valanghe, in sopralluogo ieri mattina all'alba, ha dato il via libera immediato alla riapertura, considerando che le temperature notturne e mattutine sono ancora basse. Pertanto, il servizio strade ha provveduto a liberare la carreggiata, permettendo la viabilità fino alle undici, come da ordinanza comunale. Il passo continua dunque ad essere agibile, salvo nuovi sviluppi, dalle cinque del mattino alle undici.
Questa sera, il consiglio comunale di Siror si riunisce per discutere dell'emergenza venutasi a creare a San Martino di Castrozza e Passo Rolle per quelle che vengono definite eccezionali nevicate, che per quanto riguarda la strada per il Passo sono ormai la norma.
Vedremo se dalle parole si riuscirà a passare ai fatti, dando risposte concrete agli operatori turistici, ai pendolari, ai turisti che da anni protestano e si lamentano per la mancanza di paravalanghe che di fatto, ogni anno, obbliga ad ordinanze di chiusura dell'unica strada di collegamento tra le due località turistiche.
La speranza è che gli amministratori locali sappiano prodigarsi nelle sedi competenti per risolvere una volta per tutte la questione, e che non succeda, come negli anni passati, che finita l'emergenza, si accantoni il problema.