Tragedia della val Aurina la politica ora si interroga: «Se bevi, non devi guidare»

«Una tragedia. Tanta rabbia. Perché se bevi, e bevi tanto, non puoi metterti alla guida. Perché gli altri non possono pagare perché tu hai voglia di "sballarti". Perché un bilancio di sei ragazzi morti e 17 feriti non può essere accettabile. Ecco perché spero che, fatti i dovuti accertamenti, il responsabile di questa strage paghi per tutto il dolore che ha provocato. Intanto è stato arrestato con l’accusa è di omicidio stradale e lesioni stradali. A breve il Parlamento sarà chiamato ad approvare in via definitiva anche il Nuovo codice della strada con modifiche e proposte volute fortemente dal M5S per garantire sicurezza, sostenibilità e semplificazione. Una norma di civiltà che ci mette al passo con gli altri Paesi europei e rispetto alla quale mi auguro non ci siano passi indietro. Ma qualsiasi legge sarà inefficace se, ciascuno di noi, non recupererà senso di responsabilità e senso del limite quando si mette alla guida. Facciamo attenzione. Lo dobbiamo alla nostra vita e a quella degli altri». Lo scrive, sui suoi canali social, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli.


«Cordoglio e dolore per le sei giovani vittime della tragedia in valle Aurina, una preghiera per i feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni, ma a prescindere da questo incidente, sulle cause e responsabilità su cui ora gli inquirenti faranno chiarezza, mi domando a cosa sia servita una legge severa per l’omicidio stradale se poi, come dimostrano tutti i casi recenti, nessuno dei pirati della strada che guidava sotto effetto di alcool e droghe va in galera, nemmeno per un giorno, e se tanto poi tra sconti e rito abbreviato se la cavano con una condanna di pochi anni a fronte di vite spezzate. Le leggi servono se vengono applicate e se questa legge venisse veramente applicata, cosa che non accade, se questi pirati fossero in carcere la sera stessa dell’incidente e ci restassero a lungo, come previsto dalla legge, forse tanti idioti prima di mettersi al volante da ubriachi ci penserebbero due volte e si salverebbero tante giovani vite... Il Parlamento ha fatto la legge, ed è una buona legge, ma ora i magistrati devono applicarla altrimenti è tutto inutile e i pirati continuano a falciare vite sulle strade». Lo afferma Paolo Grimoldi, deputato della Lega e componente della commissione Esteri della Camera.

Per il presidente dell’Osservatorio nazionale vittime omicidi stradali (Onvos), avv. Piergiorgio Assumma, l’incidente della valle Aurina «ha i connotati di una vera e propria strage. Bisognerà vedere se si tratta di un incidente colposo o doloso. Nel primo caso sarà contestato in via definitiva l’omicidio stradale con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza e con l’aggravante dell’uccisione e le lesioni di più persone».

«Se la ricostruzione dell’accaduto, da parte degli inquirenti resta questa, l’alcol, come sempre, rappresenta una delle prime cause di omicidio stradale. Il porsi alla guida in questo stato è uno dei comportamenti più pericolosi», prosegue Assumma. «Si sottovalutano gli effetti dell’alcol così come quello della droga. Al momento dobbiamo restare in attesa delle determinazioni della magistratura. Le piste di indagini potrebbero far emergere che non si è trattato di un omicidio colposo. Per questo, però, bisognerà attenderne gli esiti. In quanto presidente dell’Onvos, mi auguro che si allarghi la coscienza sociale».

Secondo Assumma, «la guida in stato di ebbrezza, la guida sotto effetto di droga o l’uso del cellulare alla guida, insieme all’alta velocità, sono e restano i comportamenti più pericolosi in assoluto. Nel 2019 siamo stati ben al di sotto della riduzione del 50% degli omicidi stradali in Italia. L’educazione stradale nelle scuole può rappresentare un tassello fondamentale per la lotta contro questa strage silenziosa che avviene quotidianamente sulla strade». «Inoltre - conclude il presidente Onvos - è opportuno riformare il nostro codice di procedura penale per far sì che il prelievo coattivo del sangue diventi effettivo. Al momento non si può procedere, in tal senso. Il nostro codice prevede che i prelievi coattivi possano essere effettuati solo su peli, capelli o mucosa del cavo orale. Per il sangue ciò non è previsto, nonostante, non ci sia nessuna preclusione di sbarramento neanche da parte della nostra Costituzione».

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