Stralciata in Senato la norma che permetteva l'iscrizione all'Albo di medici che parlano solo tedesco

La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha stralciato dal testo del maxi emendamento al decreto semplificazioni su cui il governo ha posto la fiducia la norma inserita in commissione che consentiva la sufficienza del tedesco come lingua di accesso alle professioni mediche nella Provincia di Bolzano.

La norma, inserita in commissione con un emendamento della capogruppo della Svp Julia Unterberger è stata dichiarata improponibile e quindi stralciata per estraneità all’oggetto del decreto.

Dopo l’impugnazione da parte del governo della legge europea della Provincia di Bolzano, nel passaggio relativo alla sola conoscenza della lingua tedesca per l’iscrizione agli ordini professionali, soprattutto l’albo dei medici, la giunta provinciale aveva deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte costituzionale.

«L’obiettivo - ha detto il governatore Arno Kompatscher - è quello di difendere il principio dell’equiparazione tra lingua italiana e quella tedesca, considerato colonna portante dello Statuto di autonomia».

Kompatscher due giorni fa aveva precisato che «la modifica normativa che è in discussione al parlamento riguarda soltanto la mera iscrizione dei medici di lingua tedesca all’ordine con riferimento specifico soltanto all’esercizio della professione privata sul territorio della Provincia di Bolzano».

«Per quanto riguarda il servizio sanitario pubblico - ribadisce il governatore - vige comunque e vigerà sempre l’obbligo della conoscenza della lingua italiana, oltre a quella della minoranza tedesca sul territorio».

Secondo Kompatscher, «la normativa si rende necessaria perché la direttiva europea prevede espressamente che gli stati là dove alla lingua ufficiale dello stato esistono altre lingue amministrative equiparate, l’esercizio della professione deve essere possibile anche per coloro che parlano quella lingua amministrativa.

Per il cittadino comunque non cambia niente perché quando si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche avrà il diritto di poter parlare nella propria madrelingua, mentre può scegliere liberamente anche un professionista sul settore privato».

«Il testo della modifica legislativa è inserito nel decreto Semplifcazioni, proprio perché si è reso necessario per non rischiare una condanna davanti alla Corte di giustizia europea per il non rispetto di una direttiva europea», conclude il presidente della Provincia di Bolzano.

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