I Ris nella casa dei coniugi scomparsi, portati via altri tre sacchi di reperti, e lo zio di Benno: "di sicuro non è stato un incidente"

Nuovo sopralluogo dei carabinieri della compagnia di Bolzano, ieri pomeriggio, 25 gennaio, nella palazzina in cui vivono Laura Perselli e Peter Neumair, al civico 22 di via Castel Roncolo.

Erano circa le 16.30 quando alcuni militari dell’Arma hanno varcato il grande cancello della villa e sono saliti al secondo piano, nell’appartamento in cui la coppia vive con il figlio Benno Neumair, ora indagato a piede libero per i pesantissimi reati di duplice omicidio e occultamento di cadavere.

 

[foto Alto Adige - BZ]

 

I militari, arrivati con un furgone bianco parcheggiato sul marciapiede, si sono trattenuti nell’alloggio per qualche decina di minuti e poi, sono usciti trasportando tre sacchi. Anche in questo caso, le bocche degli inquirenti rimangono ermeticamente cucite, ma i carabinieri avrebbero prelevato oggetti di plastica e degli indumenti, probabilmente appartenenti a Benno, per eventuali comparazioni con quelli consegnati venerdì alla procura dall’amica Martina.

Lo zio di Benno torna a parlare

Ieri è tornato a parlare lo zio di Benno Neumair, l’uomo indagato per l’omicidio dei genitori e l’occultamento dei cadaveri.

Günter Neumair, fratello di Peter, è stato sentito da “Mattino Cinque”, programma che va in onda ogni giorno su Canale 5. "Sapevo che ogni tanto c'erano rapporti problematici in famiglia - ha detto Günter Neumair - ma solo ora vengo a conoscenza di queste liti tra mio fratello e il figlio".

E ha aggiunto una cosa importante: "Sicuramente non è stato un allontanamento volontario o un incidente, mio fratello era troppo preciso e regolare. Il fiume potrebbe essere un depistaggio, i loro corpi potrebbero essere ovunque. Che tipo di ragazzo è Benno? Preferisco non parlarne".

Attesa per le risposte da Parma

Tornando alle indagini, ai laboratori di Parma intanto stati inviati ai carabinieri del Ris gli indumenti che Martina, l’amica di Benno Neumair, ha consegnato venerdì alla procura di Bolzano. Saranno anch’essi esaminati dagli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche che, quasi scontato dirlo, verificheranno l’eventuale presenza di tracce ematiche riconducibili dei coniugi.

Tracce che, se trovate, rappresenterebbero un altro, importante tassello dell’impianto accusatorio della procura che, attraverso i pm Igor Secco e Federica Iovene, coordina le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Bolzano.

Secondo i magistrati, che hanno firmato un avviso di garanzia per il figlio della coppia scomparsa, Benno Neumair avrebbe ucciso i genitori nell’appartamento adiacente a quello in cui vivevano, nell’elegante palazzina al civico 22 di via Castel Roncolo, e poi, caricatili sulla loro Volvo V70, li avrebbe gettati nell’ Adige, dal ponte di Vadena, per poi recarsi dall’amica, ad Ora, e trascorrere la notte con lei.

Al vaglio della Procura la ricostruzione dell’amica di Benno.

L' avvocato bolzanino della donna, Federico Fava, ha formalmente avanzato ieri la richiesta di archiviazione per la sua assistita. La donna era stata indagata nei giorni scorsi per favoreggiamento, come atto dovuto, dopo che lei stessa aveva deciso di consegnare agli inquirenti alcuni vestiti che Benno indossava la sera del 4 gennaio, quando lui si era recato da lei. In quella stessa sera, i due coniugi sono spariti e di loro non c'è più traccia. Benno aveva fatto una doccia e la sua amica aveva lavato i suoi vestiti, che sono stati ora consegnati agli inquirenti.

“Con questa consegna spontanea – spiega il legale – l'amica del figlio della coppia scomparsa ha inteso collaborare con gli inquirenti chiarendo la sua posizione”.

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