Obereggen, blitz nel locale dello sballo
Centodieci avventori controllati, un ragazzo ubriaco salvato da un principio di assiederamento sulle piste, sequestro di droga e multe per ubriachezza, sciatori sorpresi a scendere da Obereggen verso Pampeago dopo l'orario di chiusura degli impianti. Una settimana dopo la tragedia che è costata la vita al 19enne di Tesero Enzo Zeni, lo sballo al Ganischger Alm, il rifugio in quota subito al di là del confine tra la val di Fiemme e l'Alto Adige, non ha accennato a fermarsi. Per lo stop, sono dovuti intervenire i carabinieri, che ieri pomeriggio sono saliti nella struttura famosa per la sua "voliera", il tendone esterno dove la festa è sempre di casa, per verificare in che condizioni operassero i gestori e si trovassero i clienti
PAMPEAGO - Centodieci avventori controllati, un ragazzo ubriaco salvato da un principio di assiederamento sulle piste, sequestro di droga e multe per ubriachezza, sciatori sorpresi a scendere da Obereggen verso Pampeago dopo l'orario di chiusura degli impianti.
Una settimana dopo la tragedia che è costata la vita al 19enne di Tesero Enzo Zeni, lo sballo al Ganischger Alm, il rifugio in quota subito al di là del confine tra la val di Fiemme e l'Alto Adige, non ha accennato a fermarsi. Per lo stop, sono dovuti intervenire i carabinieri, che ieri pomeriggio sono saliti nella struttura famosa per la sua "voliera", il tendone esterno dove la festa è sempre di casa, per verificare in che condizioni operassero i gestori e si trovassero i clienti.
Svelando un mistero di Pulcinella: ovvero che al Ganischger Alm ci si ritrova con il preciso scopo di passare qualche ora sopra le righe. I militari sono intervenuti con una cinquantina di unità del comando provinciale di Bolzano, dei Nas di Trento e del nucleo clinofili di Laives. Saliti in quota a bordo di una decina di motoslitte hanno sottoposto a test alcolemico. Alle 17, quando teoricamente e formalmente scendere a valle - se non attraverso il gatto del locale - è impossibile all'interno del locale erano in 150. Sessanta gli sciatori incappati nei controlli dei carabinieri di Cavalese sulle piste che scendono verso il versante trentino: a quell'ora, non avrebbero potuto trovarsi lì, sci ai piedi.