Degasperi contro Provincia e Apss «Sanità di valle dimenticata»

Cattiva sanità trentina, disservizi e sprechi in ospedale. «Continua inesorabile il calvario della risonanza magnetica di Cavalese. Inaugurata in pompa magna con fanfara e taglio del nastro il 25 febbraio 2019, la nuovissima risonanza magnetica di Cavalese rimane praticamente inutilizzata».
La denuncia politica porta la firma del consigliere provinciale di opposizione Filippo Degasperi (Onda Civica), che cita i numeri: «370mila euro spesi per un'apparecchiatura che doveva erogare 2500 esami l'anno offrendo, a detta del presidente Fugatti, un servizio "funzionale e moderno per rispondere al meglio alle esigenze di residenti e pazienti". Nei 244 giorni di attività tra marzo e ottobre 2019 la risonanza ha effettuato 664 esami (all'incredibile media di 2,7 al giorno)».

«È noto - scrive il consigliere - che l'integrazione dell'equipe tecnica con il coordinatore dei tecnici di radiologia medica comunicata in data 7 gennaio 2020 è naufragata solo 3 mesi dopo con il rientro nella sede di provenienza dell'interessato. È noto altresì che ad agosto si è dimesso un ulteriore tecnico di Radiologia e che, anche a causa delle iniziative della giunta provinciale, anche il direttore dell'U.O. di Radiologia di Borgo Valsugana e Cavalese ha comunicato le dimissioni.
Di fatto oggi, nonostante le promesse dell'assessore alla salute ("Con la conclusione della stagione sciistica le agende dell'U.O. di Radiologia di Cavalese saranno rimodulate per consentire l'apertura del servizio di risonanza 5 giorni la settimana") a Cavalese mancano il direttore, il coordinatore dei tecnici e un tecnico. Altro che problema "attualmente superato" come sbandierato in aula dall'assessore nel gennaio 2020. Il problema si è ulteriormente aggravato visto che il servizio di risonanza, chiuso per tutta l'estate, è sospeso fino a data da destinarsi».

Così, nell'interrogazione al presidente della Provincia, chiede chiarimenti sul caos risonanza e certezze sui rimedi in materia di personale.
Se Degasperi "batte" su Trento, a metterci il carico da novanta a Cavalese è il presidente della Comunità di Valle Giovanni Zanon : «Il problema esiste e non da oggi. Con i vertici dell'Azienda sanitaria è difficile comunicare perché, con la divisione in dipartimenti ed aree, il direttore del presidio ospedaliero - che opera a scavalco tra Cavalese e Borgo Valsugana - certe notizie le viene a sapere solo poco prima di noi». Zanon chiede il superamento della legge 16 del 2010 in modo «da dare maggiore voce alle amministrazioni locali». «Servono confronti periodici per tenere il territorio aggiornato su quanto sta succedendo».

Il presidente dice che ha ragione il consigliere provinciale di Onda Civica: «La nuova risonanza magnetica ha lavorato per un breve periodo a regime per poi arenarsi. Non c'è dubbio che esista un problema di personale. Se ne sta andando l'attuale primario di Radiologia. Le motivazioni non le conosco. Ripeto: siamo gli ultimi a sapere le cose. Questa settimana, ad esempio, è sospesa l'attività chirurgica causa lavori interni». C'è poi da dire che il Covid non aiuta: «Le comunicazioni a distanza sono un ostacolo. Non c'è un contatto costante con gli amministratori del territorio. Questo servirebbe per tenere sotto controllo la situazione e per evitare polemiche».
Ed è sempre Zanon a dire che «in effetti l'ospedale di Cavalese non è così attrattivo per i professionisti della sanità». «Da troppo tempo si parla della necessità di mettere a disposizione spazi (appartamenti, ndr) per medici e infermieri». Cita la foresteria da ricavare nell'ex casa di riposo di Tesero, parziale soluzione al problema alloggi. «Sono stufo di parole, di "sì" pronunciati periodicamente dalla politica provinciale a cui non seguono i fatti».

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