Teatro di Cavalese il Comune ci crede: lavori entro l'estate

Riprende slancio il progetto per ricostruire il cinema teatro di Cavalese. Le cure di questo paziente speciale sono affidate all’assessore Tiziano Berlanda, che assieme al sindaco Sergio Finato sta lavorando in questo periodo per svincolare il progetto dall’accordo chiuso dalla precedente amministrazione con Patrimonio del Trentino spa, firmato a marzo 2017.
L’accordo prevedeva che la Provincia, attraverso la propria società, finanziasse i costi di ricostruzione del teatro, distrutto nel 2013 da un incendio, stimati in circa 5 milioni di euro, di cui solo una parte coperti dall’assicurazione, in cambio della cessione da parte del Comune del risarcimento Itas, della proprietà della caserma dei carabinieri e di un’area nei pressi della stazione di fondovalle delle Funivie del Cermis.
Partendo dal progetto preliminare dell’architetto Sergio Facchin (scomparso nel 2018) fu sviluppato un progetto ben diverso e che finì al centro delle polemiche e di un referendum. E tutto si bloccò.
In gennaio, in previsione di candidarsi a sindaco, Sergio Finato avviò una consultazione popolare: mille persone risposero, dicendo di volere il teatro come era prima del rogo. E di qui ci si è mossi, una volta al timone del municipio.
«Il progetto Teatro di Cavalese, presentato alla popolazione già nel 2018, negli ultimi anni si era praticamente arenato - ricorda Berlanda -. Abbiamo quindi deciso di svincolarci dall’accordo con Patrimonio del Trentino e di chiedere alla Provincia un finanziamento economico pari a circa il 40% della spesa prevista, di 5.600.000 euro circa».
Ma quanto cambierà effettivamente il teatro, per come lo ricordiamo prima del terribile cortocircuito?
«Stiamo lavorando su un progetto pressoché esecutivo, che sappia mantenere le sostanziali caratteristiche dello stabile, in linea con le nuove esigenze di sicurezza richieste ad oggi».
Particolari sul progetto?
«Manterremo il più possibile la facciata dell’edificio che tutti tanto amiamo, aggiungendo forse, accanto al palco, un’altra torre scenica per armonizzare ancor di più il profilo del lungo parallelepipedo. Rimarranno cavea e balconata per come le ricordiamo, aumentando probabilmente la già dolcissima pendenza presente per permettere a tutti un’ottima visione, senza stravolgere la platea. Stiamo lavorando con lo staff che in questi decenni si era preso cura dello stabile per capire l’effettiva utilità di spazi interrati aggiuntivi, rampe di carico o magazzini, che sappiano rendere la struttura ancora più fruibile, ma senza stravolgerla».
Quindi è vero che la prossima primavera, se tutto andrà bene, potremo vedere le gru e il cantiere già attivo?
«E’ una domanda che tutti i cavalesani hanno nel cuore come una speranza, e ci stiamo decisamente lavorando. Difficile che in primavera ci saranno già le gru in azione, ma confidiamo di poter presentare al meglio il progetto definitivo e partire quanto prima con concorso e assegnazione dei lavori, in modo che, almeno per l’estate si possa avere davanti agli occhi dei cambiamenti concreti».

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