Incontro sul progetto di maxi Apt Gli operatori sono favorevoli

di Giuliano Beltrami

Consiglieri Pro Loco, rappresentanti comunali, artigiani, commercianti, dirigenti di associazioni del volontariato. Un centinaio di persone ha partecipato (e ha partecipato sul serio) all'incontro in videoconferenza di lunedì sera per presentare alla valle del Chiese e alle Giudicarie centrali il matrimonio con l'Apt Campiglio-Pinzolo-Val Rendena. Oltre due ore e mezza di riunione, con molti interventi dei presenti. Un clima completamente diverso da quello nella sala di Bondo di un annetto fa, quando l'assessore provinciale Roberto Failoni presentò il progetto di riforma, sollevando più diffidenze che consensi. Giudizio ribaltato, per la soddisfazione dei presidenti Tullio Serafini (Apt), Daiana Cominotti e Daniele Bertolini (Consorzi turistici del Chiese e delle Giudicarie Centrali) e rispettivi direttori ( Matteo Bonapace e Redi Pollini ).
Insomma, una serata al miele, gratificata dall'intervento dell'assessore Failoni, visibilmente stanco «dopo una giornata infernale» (testuale) e prima di un incontro notturno con altri assessori regionali, prevedibilmente sull'apertura (o chiusura) della stagione sciistica.
Dove le radici del cambio di opinioni? Un po' nella digestione lenta rispetto allo stravolgimento dei confini, un po' nel lavoro di sensibilizzazione e di confronto messo in atto dai due consorzi, un po' nell'aver capito che da soli i piccoli territori in un mercato globale non vanno da nessuna parte. Certo, il nuovo ambito è ardito: 70 chilometri di lunghezza fra il lago d'Idro e Campo Carlomagno, 20 dei 25 Comuni giudicariesi, 29.000 abitanti, un migliaio di operatori. Chiaro che se guardi gli abitanti il peso maggiore (due terzi) sta fra Tione e Bondone; al contrario, se guardi il turismo non c'è storia a favore dell'alta Rendena. La scommessa sta proprio qui: contemperare gli interessi delle zone.
I numeri del territorio sono ragguardevoli: 9.600 posti letto alberghieri, 6.500 extra alberghieri, 62.000 alloggi privati (seconde case). Nel 2019 un milione e 250.000 presenze negli alberghi, 170.000 nell'extra alberghiero, un paio di milioni nelle seconde case.
La nuova Apt (con 32 dipendenti) avrà quattro sedi: Campiglio, Pinzolo, Tione e Pieve di Bono, oltre a cinque sedi periferiche. Dovendo vivere con il 51% di risorse private, inevitabile l'appello agli operatori ad esserci. È il prezzo per evitare i lacci e laccioli dell'ente pubblico: snellezza contro lentezze, modernità contro vincoli burocratici.
Perfino il linguaggio prende strade esotiche, così compaiono anche qua gli stakeholders (per portatori di interesse), il brand (il marchio), «All season» (ogni stagione deve essere valorizzata: d'altronde a Campiglio la neve e sul lago d'Idro l'estate, in mezzo c'è di tutto), il comarketing (collaborazione con le aziende), perfino «instagrammare» (ognuno traduca come vuole). I principi di fondo, che possono apparire scontati, ma sono stati studiati: turista al centro, passaggio nel mercato dai target (a proposito di nuovi termini) alle persone, dal logo ai luoghi, organizzazione a geometria variabile, vivibilità della montagna.
Le marche forti su cui puntare. E subito viene in mente Campiglio, la più forte, ma nel bacino dell'Apt sono state contate cinquanta valli laterali: puoi valorizzare una valle all'anno e ne hai per mezzo secolo da raccontare. Ecco, raccontare. La comunicazione è un altro punto forte del piano strategico.
Sì, perché c'è un piano strategico e c'è un piano operativo 2021, nel quale ci stanno le attività programmate nei tre territori, nella pesca, nel trekking, nella mountain bike. «Non esistono più confini, né campanili - avverte l'assessore Failoni - ma ci devono stare la pari opportunità, pena la decurtazione dell'intervento della Provincia».
«Unendo i territori si moltiplica il risultato» gli dà ragione Matteo Bonapace , secondo cui «in questo caso uno più uno fa tre».

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