Alla casa di riposo di Spiazzo la "stanza degli abbracci", per rivedere i propri cari

di Jessica Pellegrino

Tornare ad abbracciarsi. È questo l’obiettivo con cui l’amministrazione comunale di Spiazzo, di concerto con la direzione ed il consiglio di amministrazione della Apsp San Vigilio fondazione Bonazza di Spiazzo, ha salutato l’allestimento della «Stanza degli abbracci». Una novità aperta lunedì e presentata ieri, in concomitanza con la «Giornata mondiale degli abbracci», grazie a cui gli ospiti potranno non solo incontrare, ma anche abbracciare e coccolare, un proprio famigliare almeno una volta a settimana.
«L’idea - sottolinea la sindaca Barbara Chesi - è nata a ridosso di Natale. Visto che l’emergenza sanitaria ci ha impedito di poter salutare e ritrovare i residenti della struttura, abbiamo pensato di adoperarci per rendere più concreta la nostra vicinanza. L’auspicio per il futuro è comunque che arrivino i vaccini e ci sia la possibilità di tornare agli abbracci naturali».
Un regalo da parte dell’amministrazione che, come commenta il medico della struttura, il dottor Antonio Dainese «permetterà di curare i nostri ospiti non solo dal punto di vista fisico, ma anche mentale perché anche l’isolamento ha creato molti disagi. Gli anziani, come è risultato evidente, hanno bisogno di cure, ma anche di relazioni e del sostegno affettivo dei propri cari».
Da mesi le difficoltà legate al distanziamento «forzoso» tra gli anziani residenti nelle Rsa e i familiari sono sotto i riflettori. «Il poter dare inizio - spiega la presidente della struttura Giovanna Tomasini - ad un ritorno alla normalità delle relazioni che consente un abbraccio, una carezza, una stretta di mani pur nel rispetto della “sicurezza” è il raggiungimento di un obiettivo importante». I ricordi corrono alla fine del febbraio 2020 quando, aggiunge la presidente, «consapevoli della «crudeltà del gesto» abbiamo blindato la struttura e chiuso gli accessi». Regole ferree che hanno però permesso - da maggio 2020 ad oggi - di garantire una Apsp «Covid free». Un bel traguardo dunque che si affianca alla possibilità, attiva dal 18 giugno scorso, di poter calendarizzare degli incontri «vis-à-vis» ma con molte precauzioni e comunque una certa distanza. «Finalmente - aggiunge la consigliera provinciale Vanessa Masè - ritroviamo quello che siamo: umanità. Sia per chi è dentro che per chi è fuori questa situazione è difficile e provoca dolore e fatica. Innanzitutto dunque grazie al Comune che si è fatto carico dell’acquisto di questa struttura, senza dimenticare la professionalità e l’umanità degli operatori che in questi mesi sono stati al fianco dei nostri anziani».
Lo sguardo è ora volto al futuro ed alla possibilità di poter beneficiare, nei prossimi mesi, dei risultati ottenuti attraverso il piano di vaccinazione di operatori ed ospiti. «Ad oggi - commenta il direttore dell’Apsp Roberto Povoli - abbiamo vaccinato circa il 98% degli ospiti e dal 20 febbraio potremo essere totalmente immunizzati. La struttura è stata dichiarata “free” in maggio e da allora fino ad oggi siamo liberi da Covid19. Siamo davvero orgogliosi e dobbiamo dare merito alla professionalità dei nostri operatori. Questo è un primo passo, appena i protocolli e le evidenze scientifiche ce lo consentiranno ci attiveremo per garantire la riapertura della struttura ai familiari».

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