Polizia locale, Albiano e Altavalle messi fuori dal nuovo Corpo dal 2018

Nascondono bene il loro disappunto ma le parole sono chiarissime: «Un metodo inaccettabile» dicono Erna Pisetta, sindaca di Albiano e Matteo Paolazzi di Altavalle. I loro comuni non faranno più parte del servizio di Polizia Urbana nato all’inizio del 2000 tra i comuni della Rotaliana, Paganella e Cembra. 
Racconta Paolazzi: «Il 21 settembre nella conferenza dei sindaci ci viene detto che a partire dal primo gennaio 2018 non faremo più parte del Servizio. In una parola siamo stati esclusi dalla convenzione. Ora, dico, capisco le esigenze di tutti e le difficoltà che le Amministrazioni incontrano, ma il modo con cui siamo stati espulsi non è tollerabile».
Ecco allora che i due sindaci hanno mandato altrettante lettere ai sindaci dei Comuni facenti parte del servizio e all’assessore provinciale Carlo Daldoss.
Seppur con le dovute forme istituzionale, le due lettere sono molto dure nei contenuti. «La scelta (di escluderci ndr), peraltro legittima - scrivono le due Amministrazioni - non trova riscontro sia in termini economici ed organizzativi». 
Il sindaco Paolazzi spiega: «Il servizio ci costava tra le 8 e 9 mila euro all’anno per il paese di Grumes. Dopo la fusioni avremo potuto aumentare la nostra quota perché non si tratta di avere un vigile che dà le multe ma di offrire dei servizi come quello di controllo edilizio ed altro molto importanti per una piccola comunità come la nostra». 
ll primo cittadino chiama in causa anche la Provincia: «Ci hanno spinto a fare le gestioni associate, unire le forze per fare economie di scala e va bene ma qui rimaniamo senza un servizio e non lo abbiamo deciso noi ma lo abbiamo dovuto subire».
Matteo Paolazzi non ci sta neppure a sottoscrivere, come gli era stato proposto, una convenzione esterna all’accordo principale per garantire ad Altavalle «taluni specifici servizi a richiesta che in ogni caso non garantirebbero la regolarità e tempestività del servizio e comunque distrarrebbe risorse preziose (sempre il medesimo personale della convenzione principale) al servizio sul territorio dei Comuni aderenti, vanificando così i presunti vantaggi dall’esclusione del Comune di Altavalle».
Sulla stessa lunghezza d’onda la missiva inviata da Albiano. «Credevamo fossero solide le basi - dice la dottoressa Pisetta - del progetto nato nel luglio 2000 e del quale siamo sempre stati convinti partner. Albiano poi ha sempre contribuito economicamente in maniera sostanziale e l’impegno economico dei Comuni che rimarranno in convenzione sarà sicuramente maggiore».
Albiano si ritroverà quindi l’agente, assunto dal Comune, che era stato distaccato per il Servizio a fronte del fatto che mancheranno le risorse a cui si aggiunge anche un altro aspetto e cioè che i Comuni della sponda sinistra della Valle di Cembra non hanno alcun interesse verso un servizio di polizia locale. 
La decisione di «tagliare» le «ali estreme» del servizio, (vedi Fai della Paganella nell’articolo sopra) ha quindi lasciato molte perplessità nelle tre comunità ma non solo. Se Cembra fa da sè da sempre con un vigile in capo al Comune, nel servizio è rimasto Giovo. «Diciamo per contiguità geografica con Lavis e quindi con la Rotaliana» sorride Paolazzi a cui ora non resta che guardare a nord: verso Castello Molina di Fiemme. «Valuteremo tutte le opzioni possibili. Con Fiemme la situazione è molto fluida perché anche loro sono alle prese con importanti novità per quanto riguarda le polizie locali. Rimane difficile capire perché se Giovo rimane nella convenzione, il servizio svolto a pochi chilometri nel comune di Altavalle ne pregiudicherebbe l’efficienza».
Ad Albiano invece si guarda verso Trento. «Confiniamo con il capoluogo - conclude Pisetta - e quindi è possibile lavorare insieme».
Le lettere, inviate il 23 ottobre, non hanno ricevuto fino ad oggi alcuna risposta.

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