Orti chiusi, aperti, a turni: ogni paese fa come gli pare Mezzolombardo a giorni alterni

di Nicola Baldo

Chi fa per sè fa per tre. Così recita un vecchio proverbio che ben si attaglia alla gestione degli orti a Lavis e Rotaliana. Resteranno infatti chiusi fino al prossimo 3 maggio gli orti comunali a Lavis mentre quelli a Mezzolombardo resteranno accessibili, anche se “a targhe alterne”.

Iniziamo da Lavis dove sia quelli rivolti agli anziani nei pressi del centro sportivo Mario Lona, in località Torbisi, sia quelli posizionati in via Rosmini utilizzati per l’iniziativa “Orti del mondo” non saranno accessibili. L’ha specificato l’amministrazione comunale lavisana, recependo le direttive in merito giunte da Governo e Provincia. La limitazione alla coltivazione degli orti è stata decisa a tutela della salute delle stesse persone che li vanno ad utilizzare e per le loro condizioni particolari.
In pratica, è alto il rischio di assembramento di persone, ovviamente da evitare in questa fase storica.

Così a Lavis hanno deciso di chiudere tutto, mentre a Mezzolombardo sarà possibile coltivarli ma solamente con determinate attenzioni.
Da mercoledì 15 aprile, infatti, l’amministrazione comunale della borgata rotaliana ha riaperto l’attività presso gli orti comunali. Ma per evitare di trovarsi in tanti troppo vicini, senza poter rispettare le distanze di sicurezza, allora l’accesso è garantito solamente in rigoroso ordine di giorni alterni. I diversi lotti a disposizione degli anziani del paese sono stati suddivisi in due “gruppi”, per evitare così di trovarsi fianco a fianco a coltivare. Alcuni lotti si potranno, di fatto, coltivare solamente nei giorni pari, quello immediatamente accanto nei giorni dispari, così da avere la certezza di mantenere sempre la distanza sociale di sicurezza fra chi dovesse ritrovarsi negli orti nel medesimo momento. Ovviamente anche questi orti saranno controllati dalle forze dell’ordine e chi verrà trovato a “sgarrare”, sarà multato.

Particolarmente sentito il tema dell’agricoltura, infine, a Terre d’Adige, dove in queste settimane sono all’opera tutti gli agricoltori impegnati nella raccolta del tradizionale asparago bianco di Zambana.

Un ortaggio che ha solamente un paio di mesi di vita durante l’anno e, di conseguenza, diventa fondamentale poter raccoglierlo in questi giorni.

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