Altipiani cimbri alla conquista di «Geo»

La storia e i paesaggi di questi territori che ricercano armonia della vita, e che nonostante mille difficoltà sanno proporre leggende come nessuna altra terra, sono stati al centro della trasmissione televisiva di Rai 3 «Geo», condotta da Sveva Sagramola e da Emanuele Biggi, biologo e fotografo amante della natura. Nella puntata di fine anno lo scenario principale è stato tutto dedicato all'Alpe Cimbra, a questo pezzo di montagna del Trentino Orientale che sgomitando con il destino rappresenta qualcosa di magico.
Si parte con Giulio Corradi , ex atleta della valanga azzurra che racconta le sue avventure fatte di sacrifici, alzate, e competizioni. Si vola poi tra le leggende che riguardano "Frau Pertega" a Luserna/Lusèrn dove Andrea Nicolussi Golo , scrittore e cultore delle tradizioni cimbre, fa da Cicerone tra la casa museo Haus vo' Prùkk, malga Campo ed il cielo. Immagini sublimi giungono quindi dal villaggio di San Sebastiano di Folgaria, dove le caprette di Maso Guez fanno capolino e l'allevatore Andrea Incani racconta la bella storia di un filosofo che ha sposato la natura, la vita agreste, rurale.

Immagini surreali giungono dalla foresta della Gon: siamo a Guardia il paese dipinto. Tra arte e cultura si muove il giovane artista Florian Grott , (figlio di Cirillo) che mette insieme l'odore del legno con la manualità, la saggezza con la bellezza di una figura intagliata in un tronco della valle del Rio Cavallo - Rosspach.
Aldo Forrer invece racconta lo sci e ricorda aneddoti legati a «due asoti», parlando di velocità, resistenza e leggi fisiche. L'Alpe Cimbra viene vissuta con profonda dedizione dai suoi abitanti, che si sentono come protetti dalla sua bellezza. È entusiasmante osservare in opera uno dei battipista più bravi dell'arco alpino, Gianni Pedergnana che con il suo mezzo prepara le piste ai campioni. Tra le luci soffuse di un Natale vero, silenzioso e di una fine d'anno atipica, i paesaggi di Folgaria incantano, così come fanno sognare le immagini del lago di Lavarone che si distende stancamente ad aspettare la notte.
La trasmissione ha avuto indici d'ascolto insperati, tra i più alti che la nota rubrica televisiva abbia realizzato quest'anno. L'occasione per sottolineare come nella semplicità dei montanari sia racchiusa la chiave di volta per un futuro migliore.

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