Premi a livello nazionale per il birrificio BirraFOn di Fondo: ecco la novità «Arioma»

di Guido Smadelli

Il birrificio BirraFon ha ottenuto nell’edizione 2019 del concorso nazionale Best Italian Beer nuove conferme, conquistando il “luppolo d’oro”, cioè il primo posto, tanto nella categoria “Sweet stout” con la propria “Sweet dreams” (già vittoriosa nell’edizione 2018), quanto nella categoria “Double Ipa”, con la singolare nuova birra denominata “Arioma”.
Al concorso partecipano birrerie artigianali dell’intero territorio italiano e di San Marino: decine e decine di piccole realtà che fanno riferimento a Federbirra, l’associazione italiana della birra artigianale, che organizza il concorso, giunto alla 5ª edizione, oltre a garantire supporto a tutti i piccoli produttori fornendo loro numerosi servizi. Il premio, nato nel 2015, è patrocinato dal Ministero dell’agricoltura; è stato istituito per selezionare le migliori produzioni italiane, suddividendole per categorie di prodotto secondo i criteri di valutazione di una giuria popolare.
Il piccolo birrificio di Fondo impegna “cinque amici”, e tra i fondatori c’è l’attuale sindaco Daniele Graziadei; Alessandro Pellegrini si occupa di amministrazione e contabilità, Alberto Battisti e Giordano Brugnara di vendita e commercializzazione, mentre Marco Lorenzoni, socio-dipendente, è l’anima dell’azienda, dedicando le proprie giornate a produzione, maturazione, pulizia, travasi e quant’altro.
«Nel 2019 abbiamo chiuso la produzione a 600 ettolitri, a fronte di una media nazionale di realtà simili di 1.100 - considera Graziadei -. Comunque va detto che siamo una realtà giovane, nata ufficialmente da un paio d’anni, e la produzione è in deciso aumento, il 2018 lo avevamo chiuso a 380 ettolitri. Attualmente stiamo proponendo otto verse tipologie di birra, il mercato è in espansione, vendiamo soprattutto in regione, Veneto, Lombardia, Emilia e Toscana, e per il 2020 abbiamo come obiettivo l’aggiunta di una birra priva di glutine».
Il successo ottenuto al concorso nazionale di cui sopra non è comunque la sola soddisfazione, per i soci di Birrafon. «Ad ottobre siamo stati ospiti ad un importante evento svoltosi a Salisburgo (dove di birra hanno sicuramente ampia conoscenza, ndr), e siamo stati premiati come miglior birra alla segale. Con la duplice soddisfazione che la segale utilizzata è coltivata in valle di Non». Alla base del progetto di cinque soci c’è proprio la qualità del prodotto utilizzato: solo malti e luppoli di prima scelta, il più possibile coltivati in zona (vedi appunto la segale di cui sopra; è comunque iniziata anche la coltivazione del luppolo per migliorare ulteriormente l’unicità della bevanda), e l’utilizzo dell’acqua proveniente «da fonti naturali dell’alta valle».
Tornando alle due birre impostesi al concorso nazionale, la “Sweet dream” (5,5% di alcol) è una milk stout nera, schiuma densa tipo cappuccino con aggiunta di zucchero non fermentabile (lattosio); il malto utilizzato è il Maris Otter inglese, con altri tre malti tostati (chocolate, roasted, cafè) uniti a fiocchi di avena, mentre il luppolo è “Challenger”. L’altra vincitrice, la “Arioma”, è una novità di cui ancora non è annunciata la composizione; rimane la curiosità del nome, che dialettalmente definisce quell’ansia provata dal maiale prima di essere macellato…

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