Vita da sindaca nell'emergenza Covid

La testimonianza di Anna Panizza

di Andrea Tomasi

Una vittima e 21 persone risultate positive al Coronavirus nel paese di Vermiglio. La sindaca Anna Panizza è in costante contatto con l'Azienda provinciale per i servizi sanitari e con la Protezione Civile. La paura è che la lista si possa allungare o che la situazione possa degenerare. Questo dopo che sabato una persona ha perso la propria battaglia. «Siamo vicini alla famiglia e tutta la comunità è toccata da questa tragedia» dice la prima cittadina. 
«Due contagiati sono guariti. Erano stati ricoverati e ora sono dimessi» spiega la sindaca che ieri ha fatto un appello affinché a nessuno salti in mente, in questo fine settimana, di andare in giro, magari in montagna. «Le regole valgono per tutti, non solo per chi abita nelle grandi città. Se si va fuori, magari a fare un'escursione, si rischia di incontrare gente e di venire contagiati. E poi andare in montagna in questi giorni significa rischiare un infortunio e in questo periodo i sanitari sono impegnati in altro». 

Questo è vivere e amministrare una piccola realtà come quella di Vermiglio (1800 abitanti) ai tempi della pandemia. «Nell'elenco delle persone risultate positive non ci sono solo anziani - spiega Panizza - C'è anche un uomo di soli 50 anni. La situazione è molto pericolosa e chi pensava che qui da noi non si sarebbe propagato si sbagliava. Dei 21 positivi la maggior parte sono uomini. Solo 3 le donne». 

Fin qui i numeri. Poi c'è la gestione del quotidiano. Panizza ci parla al telefono. In sottofondo si sente l'altoparlante dei vigili del fuoco, da cui esce la voce registrata, sempre la stessa: «Restate a casa!». Approfitta per ringraziare i pompieri, il personale della Protezione Civile, i dipendenti comunali e, in particolare gli agenti della polizia locale. «Sono una ventina. In questi giorni sono impegnati nelle attività di controllo affinché tutti i cittadini rispettino le norme imposte a livello nazionale per il contenimento del virus». Misure precauzionali pensate per evitare di mandare il sistema di assistenza sanitaria al collasso. «Voglio dire chiaramente alla mia gente che non ammetto giustificazioni. Non si faranno eccezioni, per nessuno. Se cominciamo a differenziare non se ne esce più. Dobbiamo entrare nell'ottica giusta: solo facendo questo sacrificio, solo autolimitando le nostre libertà oggi, potremo pensare di riacquisirle dopo, quando tutto sarà finito, speriamo in estate». Nel documento da lei firmato si usano parole molto dirette. «La situazione del Comune di Vermiglio riguardo l'aumento del numero di contagi - si legge - viene costantemente monitorata e non vi nascondo che se le attuali misure di contenimento non dovessero essere efficaci potrebbero essere introdotte misure ben più restrittive».

La sindaca invita la popolazione a restare in casa e a inventarsi qualcosa di alternativo alla passeggiata all'aria aperta, che può essere rimandata: «Sistemate le cose che avete nella vostra abitazione, ordinate le fotografie, ordinate il garage, ma state lontani dalle altre persone». Nella battaglia contro il Covid-19 - ricorda - sono impegnati medici e infermieri, che "non hanno bisogno" di nuovi pazienti. «Ringrazio loro e anche tutte le persone, che si stanno spendendo in questa battaglia, quelle persone che fanno andare avanti le cose: dai farmacisti ai dipendenti delle rivendite di alimentari. Quella di Vermiglio è una realtà esposta. Il virus si è diffuso perché siamo al confine con la Lombardia e ci sono molti turisti. Sono tanti i cittadini che lavorano nel turismo. Questo virus ha colpito l'accoglienza. Negli anni abbiamo tanto investito nel turismo, nell'accoglienza e adesso questa si rivela un fattore di rischio».

Anna Panizza è al suo primo mandato da sindaco, ma non è una novellina. È stata dieci anni sui banchi della minoranza, ha fatto quattro anni da vice. Ora siede sulla poltrona più importante del muncipio ma non è fra coloro che puntano ad un nuovo mandato. «Non mi ricandido». Mai avrebbe pensato di trovarsi a gestire una situazione come quella che stiamo vivendo. E a livello personale come vede la situazione? «È dura». Anna Panizza è madre di due figli, un ragazzo di 22 e una ragazza di 16. È insegnante alla scuola media di Ossana (insegna lingue straniere in cinque classi). «In questo periodo utilizziamo la piattaforma online. Assegno le attività e poi faccio le verifiche. Il lavoro è ridotto al minimo ma sono grata di poter continuare a mantenere il contatto con la scuola». A casa deve accudire anche la madre. L'appello alla responsabilità si chiude così: «Se saremo coerenti e uniti nel rispetto delle regole andrà tutto bene».

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