Ospedale di Cles: riaperto il punto nascita

E’ stato riaperto oggi il punto nascita dell’ospedale di Cles.

“Siamo davvero contenti di essere qui a Cles oggi in occasione della riapertura del punto nascita, perché queste strutture rappresentano il simbolo degli ospedali di valle. Comunicare la sospensione di questo servizio e di quello di Cavalese nel periodo dell’emergenza non è stato piacevole, ma devo dire che in questa tragedia tutte le strutture e il personale hanno risposto in maniera egregia: abbiamo riscontrato una grande capacità di condivisione e di fare squadra in tutto il sistema della sanità trentina e questo approccio ci ha dato fiducia nella risposta dei territori. I presidi di sanità territoriale dimostrano la propria eccellenza nei casi di emergenza. Credo che anche a livello nazionale debba cambiare l’approccio in questo senso, come su altri aspetti, ad esempio in una maggiore disponibilità di posti per le scuole di medicina”: così il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha commentato la ripresa dei servizi dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale delle Valli del Noce, avvenuta stamattina a conclusione della fase d’emergenza Covid-19.

Al lieto evento - è il caso di dirlo – erano presenti anche gli assessori provinciali alla salute Stefania Segnana e all’agricoltura e foreste Giulia Zanotelli.

L’assessore Segnana, unendosi all’accorato ringraziamento espresso dal presidente Fugatti verso tutto il personale sanitario, per l’impegno e il grandissimo lavoro svolto in prima linea nel contrasto alla pandemia, ha sottolineato il significato di normalità e la voglia di ricominciare che rappresenta questa riapertura: “Gli ospedali di valle sono stati fondamentali nell’emergenza, abbiamo dovuto affrontare qualcosa di grave, improvviso e sconosciuto, ma c’è stata massima collaborazione e grandissimo impegno anche dal punto di vista umano, così si è potuto dare una risposta importante ai cittadini” ha detto Segnana.
Presente il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria Pier Paolo Benetollo che, a proposito della necessità di aver dovuto riorganizzare la logistica di tutto l’ospedale per far fronte all’emergenza, ha ricordato che il personale ha dovuto rendersi disponibile per attività diverse, recuperando competenze e conoscenze: “Adesso è importante sapere cosa può essere ancora utile, in termini di qualità e quantità, rispetto a quanto è stato fatto. È in atto una ricognizione dei progetti e delle attività, così da capire assieme ai clinici quali prassi e procedure merita continuare ad attivare”, ha detto Benetollo.

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