Tanta gente per l'addio alla dottoressa Briani morta appena andata in pensione

 “Quando una persona come te muore, un capitolo non viene strappato dal libro, ma viene tradotto in una lingua migliore”. Così colleghi e genitori di pazienti hanno voluto salutare Flavia Teresa Briani in Graiff, scomparsa pochi giorni fa a seguito di quello che spesso viene definito un male incurabile.
Una persona conosciutissima, in valle di Non, per il ruolo che per anni all’interno dell’Azienda sanitaria ha ricoperto in veste di responsabile del servizio di neuropsichiatria infantile, a Cles.

Numerosa la gente che ha voluto accompagnarla nel suo ultimo viaggio, stringendosi a fianco del marito Luigino e dei figli Elisa e Stefano; nel corso dell’omelia il parroco don Carlo Crepaz ha voluto sottolineare, oltre che la sua professionalità nel lavoro, il suo impegno a servizio della comunità, dato che Flavia Briani è stata anche componente del Consiglio pastorale di zona, dimostrandosi elemento attivo e propositivo. Come detto sopra, la dottoressa è stata ricordata anche da colleghi e genitori dei piccoli pazienti che per decenni aveva seguito, con uno scritto letto in chiesa dall’ex collega Ernesto Rosati, psicologo, che con lei ha lavorato a Cles nell’allora Usl fino all’86. “Tutte le persone che hanno avuto il previlegio di lavorare con te ti sono riconoscenti per quanto hanno potuto condividere poiché le tue spiccate doti ci hanno reso migliori come operatori e come persone”, affermano i colleghi. “Hai tracciato – e rimarrà indelebile – un solco straordinario fatto di spiccata professionalità, di costante apertura al nuovo, di intelligenza, forza, sensibilità, di profonda umanità. Come non ricordare e sottolineare la tua competenza, la tua capacità di essere innovativa ed aggiornata e, al contempo, sanamente umile. È stato facile collaborare con te, lavorare insieme: in modo fecondo, impegnato e, spesso, piacevole. Vivo è il ricordo del tuo sorriso inconfondibile. Ti siamo riconoscenti ancor più per quello che abbiamo condiviso da quando hai affrontato la malattia: abbiamo ritrovato quella forza che sapevamo tua e che ti permetteva di vivere con gioia la quotidianità, la vita in famiglia, la relazione con i nipoti, di emozionarti per un libro, stupirti per un fiore, apprezzare una passeggiata insieme. Abbiamo visto con ammirazione la tua serena accettazione che queste gioie potessero non essere tante e lunghe. Hai espresso una forza che non dava spazio al dolore ma tempo alla vita vissuta con coraggio e serenità fino in fondo. Siamo sicuri di interpretare i pensieri e i sentimenti di riconoscenza di tante bambine e bambini che hai curato con dedizione e delle loro famiglie che si sono sentite capite, aiutate, sostenute”.

Classe 1952, la dottoressa Flavia Teresa Briani aveva da poco raggiunto il meritato pensionamento. Nel servizio di neuropsichiatria infantile, rimane di lei un ricordo indelebile, confermato dai genitori di molti piccoli pazienti che hanno voluto esprimere cordoglio, stima e gratitudine. G.S.

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