Sciopero della mensa Ossanna interroga: "Basta con riso bollito e carotine"

“Sciopero” della mensa riuscito, giovedì a Denno, dove la stragrande maggioranza dei genitori ha deciso di tenere a casa i figli per protesta contro la qualità e quantità dei pasti somministrati ai loro ragazzi. Alla protesta potrebbero, nei prossimi giorni, seguire altri scioperi simili in altre scuole nonese. E il consigliere provinciale autonomista Lorenzo Ossanna , che ha partecipato alla protesta, in qualità di genitore, ha presentato un’interrogazione sull’argomento all’assessore Mirko Bisesti.
«Non si deve arrivare a somministrare ai nostri figli - afferma - piatti freddi, sconditi e ripetitivi sia nella composizione sia nell’utilizzo degli ingredienti (il famoso riso bollito e le sempre presenti carote lesse alternate agli spinaci lessi). Il mio vuole essere un supporto al fine di trovare una soluzione per migliorare questo servizio o meglio per renderlo conforme a quanto stabilito dal “Capitolato speciale d’appalto ed altra documentazione di gara per la ristorazione scolastica in favore degli alunni delle scuole primarie e secondarie, di primo e secondo grado, e degli istituti di formazione professionale della comunità della Val di Non” e firmato dalla ditta Markas srl». Ossanna nell’interrogazione ricorda che «nel caso non venisse rispettato quanto stabilito dal capitolato, sono previste sanzioni e penali anche giornaliere. È bene ricordare, che nonostante il grave periodo che stiamo vivendo, gli studenti trentini grazie all’ottimo e organizzato sistema scolastico provinciale, ad oggi frequentano ancora la scuola in presenza usufruendo del servizio mensa a differenza di molti loro coetanei che in altre regioni d’Italia mestamente svolgono le lezioni da casa attraverso la didattica a distanza».

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