L'ospedale di Cles sempre più Covid: chiuso il day-hospital di oncologia, i pazienti devono andare a Trento

Da ieri è chiuso il day hospital oncologico dell’ospedale di Cles ed i pazienti che devono affrontare delicati trattamenti come la chemioterapia, sono costretti ad andare a Trento.
La decisione dell’Azienda sanitaria è dettata dall’emergenza: i medici sono sempre più occupati a combattere la pandemia e curare i contagiati Covid. Ma la chiusura del day hospital è un duro colpo alla continuità assistenziale dei malati di tumore.
La chiusura di Cles è «inaccettabile, anche se provvisoria», scrivono Demagri, Dallapiccola e Rossi del Gruppo consiliare del Patt. Il day hospital oncologico dell’ospedale noneso è nato più di vent’anni fa con 4 posti letto e nel 2015 ne metteva a disposizione addirittura nove. «Oggi - prosegue il Patt - per una questione tra l’altro nota da qualche mese, il medico oncologo lascia il servizio e l’Assessorato alla salute acconsente alla chiusura di un servizio irrinunciabile».
Altro che ospedali diffusi! insiste il Partito autonomista, sottolineando come la pandemia non possa diventare «la scusante per sopprimere o centralizzare servizi».
L’Azienda Sanitaria però puntualizza: «La chiamerei una sospensione temporanea», interviene Giovanni Maria Guarrera, direttore del Servizio ospedaliero provinciale. «I pazienti che per la somministrazione della chemioterapia accedevano fin qui al day hospital oncologico di Cles, ora verranno indirizzati a quello dell’ospedale Santa Chiara di Trento. A Cles continueranno a essere effettuati i prelievi propedeutici alla chemio».
Ma Guarrera ammette di non sapere quanto durerà l’interruzione del servizio in val di Non. «Durerà il meno possibile, ma dipende dalla pandemia. D’altra parte il personale medico di Cles è sostanzialmente concentrato sull’assistenza ai pazienti Covid».

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