La "raccolta" di Molinari correndo ha riempito un camioncino di rifiuti

di Umberto Caldonazzi

Abbinare lo sport della corsa in montagna alla pulizia dei boschi, dell’ambiente tutto. Pratica - quella della salvaguardia della bellezza del territorio - che attiene da vicino soprattutto a quanti prediligono e praticano attività sportiva all’aperto.

Sensibilità e attenzione che ha sempre fatto parte del bagaglio civico del pluricampione di arrampicata e ciaspole, Antonio Molinari. Ma, questa volta, il «camoscio» dalla storia tricolore e iridata, ha fatto di più.
Proprio perché, al motto Netàr de corsa. Il territorio è di tutti e vederlo pulito e bello!, nel periodo compreso fra l’ottobre scorso e oggi - con la pausa forzata dovuta alle restrizioni di contrasto al Coronavirus - tutt’attorno sulle pendici del monte Calisio, l’arrampicatore di Civezzano ha recuperato una mole impressionante di rifiuti abbandonati, d’ogni genere.

Ogni giorno, via di corsa, perché gli allenamenti sono ancora il suo pane quotidiano, alla veneranda età (sportiva) di 53 primavere, e rientro a casa con la sua porzione quotidiana di immondizie. «Praticamente, è dal mese di ottobre che durante l’allenamento dedico un 50% del tempo alla corsa e la restante metà alla pulizia del territorio, grazie alla visibilità che si ha durante l’inverno e inizio della primavera, con assenza di vegetazione.
In questi giorni (dopo la lunga pausa forzata) si vede il territorio verde, fiorito, come sospeso. La natura riprende i suoi spazi» osserva Antonio Molinari, che ha pure cercato di sensibilizzare all’«ambiente pulito» anche alcuni ragazzi.

Fra i tanti ritrovamenti che, purtroppo, vanno per la maggiore, quali bottiglie in plastica e in vetro, lattine e buste di plastica, Molinari ha rinvenuto ben tre televisori, lo scheletro di una motocicletta «Beta» e una caffettiera «Moka». Per la maggioranza, i rifiuti raccolti paiono essere all’abbandono già da qualche anno. Luoghi dei ritrovamenti che vanno dal Forte di Civezzano alla località Madonnina, dalla zona di Pila a Castel Vedro, Crocetta, Senter del Lof, lungo la strada per la frazione di Magnago. Inoltre, sulle sponde del rio Farinella e in zona Corona dove, poco distante, scorrono il rio Silla e il torrente Fersina. E pure un piccolo «giallo», con un mucchio di rifiuti depositati da Molinari in zona Pila, in attesa di trasporto che qualcuno ha pensato bene di fare sparire.
Mole di rifiuti che, al dunque, hanno occupato due cassoni del camioncino del cantiere comunale, con gli addetti che sono arrivati all’abitazione del nostro Antonio, per la documentata consegna, frutto di ignoranza, insensibilità nonché maldestro uso e abuso del territorio da parte dei soliti ignoti insensibili.

Ma allora, ci viene da chiedere al buon Antonio - che, fra l’altro, ora potrà riaccendere i riflettori nella sua attività del negozio «Molinari Sport» al Centro Europa - le giornate ecologiche organizzate negli scorsi anni, hanno sortito a poco? «Direi che in questi ultimi anni c’è stata molta più attenzione verso l’ambiente che ci circonda, però dobbiamo ancora insistere, rendere le persone consapevoli, ricordare che il territorio è di tutti. In questo periodo la gente torna a camminare, purtroppo si rivedono anche fazzoletti di carta, sacchettini contenenti deiezioni dei cani lasciati a terra. Portarseli a casa o lasciarli negli appositi contenitori sarebbe un bel segno di educazione e di rispetto».
Così Antonio Molinari che ha dovuto strozzare sul nascere l’organizzazione di una manifestazione nazionale Fidal di corsa in montagna sul territorio del Civezzanese, prevista per questo mese di maggio. In attesa di liete novità sul fronte «Covid-19».

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