Il Parco Giarete trasformato in ring per incontri di boxe da una ventina di ragazzi

di Luigi Oss Papot

Forse pensavano che, con il favore della sera ed il fresco della notte, potessero volare come farfalle e pungere come api; o forse hanno scambiato un prato verde per un ring sul quale prendere confidenza con la «nobile arte» del pugilato.

Ma quanto successo mercoledì sera al parco Giarete, fra case e condomini attorno alle 22.30, ha davvero dell’incredibile: una ventina di giovani ragazzi, tutti di Pergine, nella parte del giardino più orientale ed anche più in vista dalle case circostanti perché anche più illuminata, hanno messo in piedi un vero e proprio incontro di boxe in piena regola, tanto improvvisato quanto abusivo.

Ed a volare non sono state le farfalle ma cazzotti veri e propri, con tanto di guantoni e pubblico ad incitare e tifare. Chi in sella a bici, chi a piedi e con il telefono in mano per riprendere l’incontro, i giovanissimi hanno dato prova di essere dei veri novelli Nino Benvenuti.

Che l’incontro fosse un «regolamento di conti» fra rivali o solamente un modo per «allenarsi» o «divertirsi», spetterà alle forze dell’ordine capirlo, anche perché non c’erano feriti fra i ragazzi e all’arrivo delle pattuglie si sono giustificati dicendo che stavano «giocando».

Gli agenti di polizia locale sono infatti intervenuti immediatamente dopo che al sindaco erano arrivate delle segnalazioni: immediato il «fuggi fuggi» generale (alcuni anche in proprietà private adiacenti per nascondersi), con una decina di ragazzi sono stati comunque fermati e identificati. Alcuni di loro sono minorenni.

Cresce però al contempo anche il malcontento dei residenti di case ed appartamenti che affacciano sul parco, costretti a rivolgersi sempre più spesso a polizia locale e carabinieri per ripristinare l’ordine: non è la prima volta che il parco è teatro di episodi simili, danneggiamenti, vandalismi ai danni del parco, rifiuti e bottiglie rotte lasciate un po’ ovunque, schiamazzi nella notte e soprattutto in estate, con la conseguenza di dover chiudere le finestre pur di poter chiudere occhio.

Le ultime segnalazioni in ordine di tempo risalgono a febbraio, poco prima del lockdown per la pandemia. All’epoca tre giovanissimi, tutti con meno di 14 anni, erano stati individuati dal nucleo antidegrado della polizia locale alle 3 di notte intenti a dar fuoco ad una panchina del parco. Allertati i genitori e portati i ragazzini in comando, erano state elevate pesanti sanzioni amministrative. Il giorno dopo, verso le 20, gli agenti avevano fermato tre giovani ragazze (maggiorenni) a fumare marijuana, e due di loro erano state sanzionate per il consumo di sostanze stupefacenti e sono stati sequestrati 11 grammi di marijuana.

«Ad intervenire al parco - spiega il comandante della polizia locale Flavio Lucio Rossio - sono state le nostre due pattuglie del nucleo antidegrado che stavano già pattugliando la zona. Sono attive da questo mese su tutto il territorio di competenza, con pattugliamenti in divisa e in borghese. Siamo arrivati sul posto 5 minuti dopo la segnalazione e nonostante alcuni siano riusciti a scappare abbiamo identificato una decina di ragazzi. Stiamo cercando di ricostruire cosa significasse quell’incontro, ma si propende per un gioco troppo violento più che a qualcos’altro di peggio. I residenti hanno apprezzato l’intervento ed hanno collaborato nell’indicare dove alcuni ragazzi si erano nascosti».
«Ho ricevuto la segnalazione da un residente - commenta il sindaco Roberto Oss Emer - mentre concludevo il consiglio comunale. Ho avvisato subito la polizia locale che nel giro di pochi minuti era sul posto. Una velocità non da tutti».

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