Cirè, richiesta di estrazione nella cava fino al 2027

di Daniele Ferrari

Primi pareri positivi alla prosecuzione dell’attività estrattiva e lavorazione inerti nella cava della ditta «Targa Sergio» a Ciré di Pergine, ma anche nuove prescrizioni e limiti per garantire tutela ambientale, rispetto dell’argine del Fersina e una nuova viabilità nella zona produttiva tra Cirè e Fosnoccheri.

Ci sarà tempo sino al 26 novembre per presentare osservazioni e rilievi di pubblico interesse al settore qualità ambientale dell’Agenzia provinciale protezione ambiente (Appa) verso il «Progetto di coltivazione della cava Cirè», per il quale lo scorso 5 agosto è stata avviata una procedura di valutazione ambientale (Via). Se l’attività estrattiva della ditta Targa era stata autorizzata nel 2012 e quindi nel 2016 (con apposita variante), il nuovo progetto autorizzativo (simile a quello in atto), dovrà recepire le indicazioni contenute nella variante 2 del 2018 al Prg di Pergine, che recepisce gli accordi urbanistici intervenuti con l’amministrazione perginese (accordo siglato anche con l’attigua Corona Calcestruzzi Srl). Così, a fronte della continuità dell’attività estrattiva (pur a ridosso dell’alveo del torrente Fersina e in una zona che ospita ora stabilimento e area di trasformazione della Coop Sant’Orsola, leader nel settore dei piccoli frutti ndr), le imprese estrattive avevano ceduto parte delle loro particelle per realizzare un ponte con ciclabile sul torrente Fersina, per migliorare il collegamento con l’area produttiva Fosnoccheri, avviando nuovi ripristini e mascheramenti lungo il Fersina (sull’argine destro si svilupperà la ciclabile tra Trento e Pergine).

Se il nuovo progetto di coltivazione della ditta Targa Sergio, redatto dall’ingegner Silvio Grisotto, ha già ottenuto il parere positivo e il nulla osta di alcuni servizi provinciali (ufficio igiene, sovraintendenza beni storici e culturali e servizio opere stradali), la stessa azienda, che opera su un’area totale di 35.207 mq (3,5 ettari) e dispone di 3.600 mq da coltivare (26.500 mq sono già stati coltivati e in parte ripristinati con operazioni di riporto di materiale), ha chiesto di poter continuare la sua attività sino al 2027 e fino alla scadenza naturale del Piano pluriennale comunale.
Infatti se fino ad oggi la ditta ha coltivato la cava per complessivi 18-19.000 mc (1.800-1.900 mc/anno), si ritiene che, continuando con questi ritmi, la cava non si esaurirà prima di sette anni. Da qui la richiesta di superare la durata dell’autorizzazione concessa dal Comune di Pergine che termina nel 2024.

«L’allungamento dell’autorizzazione dal 2024 al 2027 si giustifica alla luce delle variazioni negative del mercato vista l’emergenza Covid-19, che ha ridotto la necessità dei materiali da edilizia influenzando la coltivazione della cava - si legge nel progetto di coltivazione - se dal punto di vista ambientale ciò è positivo per il risparmio della risorsa, si riflette su tempi d’escavazione del materiale autorizzato e di esaurimento della cava, rallentando coltivazione del lotto e ripristino finale». «Comprendiamo le ragioni della ditta Targa - si limita a dire l’assessore all’urbanistica Massimo Negriolli - valuteremo con i nostri uffici, e visti i pareri dei servizi provinciali, se prolungare l’autorizzazione di scavo, che resta circoscritta ad una zona che non interferisce con la nuova viabilità e le possibilità di sviluppo di Cirè e Fosnoccheri».

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