A Baselga di Piné primo giorno in "zona rossa" Bar e negozi chiusi, poche persone in strada

di Matteo Lunelli

Salendo sull’altopiano le tracce visibili sono quelle lasciate da Vaia. Ma poi, dopo aver parcheggiato, ci si accorge subito che ci sono anche le tracce lasciate dal nemico invisibile, dal maledetto Covid. Le serrande sono giù, le pochissime persone in strada camminano svelte, nascoste tra mascherina e sciarpa, un caffè per iniziare la giornata non è possibile. Farmacia, poste, supermercato, panificio e banca: da definizione degli ultimi mesi le “attività essenziali” sono aperte e fuori ci sono una o due persone in attesa, rispettose delle distanze, e rappresentano le uniche tracce di vita umana nel silenzio di un lunedì mattina che è tutto tranne che normale. È, infatti, un lunedì mattina di zona rossa a Baselga di Piné e a Bedollo. Un ritorno al recente passato, un salto indietro a marzo e aprile per i cinquemila abitanti del primo paese e i millecinquecento del secondo. Da ieri le regole sono cambiate: stop a bar e ristoranti, niente sport, ci si può muovere solo per lavoro o salute, le passeggiate devono durare mezz’ora al massimo. Si esce di casa, in buona sostanza, solo per fare la spesa e prendere le medicine, il pane e il giornale.

 

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